L'ultima edizione è stata quella della grande paura, per il malore di Christian Eriksen e il dramma sfiorato in campo. Ma anche della grande soddisfazione per la semifinale raggiunta. La Danimarca - campione nel 1992, quando partecipò da ripescata per il forfait della Jugoslavia e stupì tutti battendo in semifinale l'Olanda e poi in finale la nazionale tedesca - ha sempre brillato agli Europei e appena fuori dalla porta di casa, in Germania, ha tutta l'intenzione di non smentirsi. La Danimarca può contare ancora una volta su una rosa completa, che dovrà dare il meglio in un girone equilibrato che oltre all'Inghilterra comprende anche la Serbia e la Slovenia, già rivale nelle qualificazioni e con la quale è previsto l'esordio. La stella indiscussa, nonostante i suoi 21 anni è l'ex atalantino Rasmus Hojlund, passato la scorsa estate al Manchester United per 75 milioni di euro. Non solo per il gioco e per i gol, ma anche per la carica che ha saputo infondere ai compagni. Quasi iconiche sono diventate le immagini di lui che con il megafono incita la curva dei tifosi urlando, 'andremo agli Europei" dopo una decisiva vittoria sulla Finlandia. All'estremo opposto, almeno come imperturbabilità, c'è il centrale del Milan che lascerà però i rossoneri, capitan Simon Kjaer, un eroe nel suo Paese anche solo per aver gestito al meglio la crisi in campo del compagno Eriksen nella partita d'apertura di Euro 2020. Il ct, il 52enne Kasper Hjulmand, vuole cancellare la delusione della rapida eliminazione dai Mondiali in Qatar, dove la Danimarca era sbarcata quasi facendo percorso netto. L'età media è di 26,1 anni ma l'esperienza non manca di certo ai danesi, schierati spesso con il modulo 4-5-1 e abituati a confrontarsi nei migliori campionati d'Europa, dalla Premier alla Liga, dalla Bundesliga alla Serie A, dove giocano Kristensen nella Roma, Isaksen nella Lazio, Lindstrom nel Napoli, mentre l'atalantino Maehle è passato al Wolfsburg ma continua a farsi valere. A centrocampo detta i ritmi l'ex del Lecce Morten Hjulmand, inseguito da mezza Serie A ma poi finito allo Sporting Lisbona con cui ha appena vinto il campionato portoghese. Da mediano gioca invece Pierre-Emile Hojbjerg, che con il Bayern ha vinto un Mondiale per club e 4 titoli della Bundesliga e poi è andato al Tottenham. La Juventus lo segue d tempo, ma i 20 milioni chiesti dagli Spurs l'anno scorso hanno fatto cadere la trattativa. Nel reparto di metà campo si fa valere anche l'inglese Matt O'Riley, ex Fulham e ora al Celtic Glsgow, che dopo ver giocato nelle giovanili della nazionale dei tre leoni ha scelto la Danimarca per via delle origini della madre. Per lui quello del 20 giugno a Francoforte contro l'Inghilterra sarà un personalissimo derby. In avanti quando manca Hojlund c'è quel Kasper Dolberg che nell'Ajax sembrava un fenomeno ma poi non ha corrisposto ad aspettative forse esagerate e attualmente è all'Anderlecht dopo le esperienze a Siviglia, Nizza e in Bundesliga.
La Rosa:
Portieri: Mads Hermansen (Leicester), Frederik R›nnow (Union Berlin), Kasper Schmeichel (Anderlecht)
Difensori: Joachim Andersen (Crystal Palace), Alexander Bah (Benfica), Andreas Christensen (Barcelona), Mathias J›rgensen (Brentford), Simon Kjær (AC Milan), Rasmus Kristensen (Roma), Victor Kristiansen (Bologna), Joakim Mæhle (Wolfsburg), Jannik
Vestergaard (Leicester).
Centrocampisti: Jacob Bruun Larsen (Burnley), Thomas Delaney (Anderlecht), Anders Dreyer (Anderlecht), Christian Eriksen (Manchester United), Morten Hjulmand (Sporting CP), Pierre-Emile H›jbjerg (Tottenham), Mathias Jensen (Brentford), Christian N›rgaard (Brentford).
Attaccanti: Mikkel Damsgaard (Brentford), Kasper Dolberg (Anderlecht), Rasmus H›jlund (Manchester United), Andreas Skov Olsen (Club Brugge), Yussuf Poulsen (Leipzig), Jonas Wind (Wolfsburg).
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