Non vedeva l'ora che finisse il campionato. Ora Francesco Calzona, potrà dedicarsi di nuovo, e in esclusiva, a quella nazionale della Slovacchia che ha condotto alla fase finale degli Europei. L'esperienza sulla panchina del Napoli è stata fallimentare, e nulla di meglio degli Europei per tentare di rifarsi, magari per prendersi un'altra soddisfazione dopo quella di aver portato a Euro '24 una nazionale, appunto quella slovacca, partita fra lo scetticismo generale e in quinta fascia. Inserita nel gruppo E insieme a Belgio, Ucraina e Romania, quella di Lobotka e compagni sarà la terza partecipazione consecutiva al torneo continentale, dopo l'eliminazione ai gironi di Euro 2020 e quella agli ottavi del 2016 in Francia. Grazie ai suoi risultati Calzona, come da clausola del suo contratto, si è garantito la riconferma per un altro biennio, scattata automaticamente. Come segno di gratitudine per la qualificazione i dirigenti della federcalcio locale gli hanno concesso di allenare 'part time' il Napoli. Una carriera, a parte gli ultimi mesi, dietro le quinte quella di Calzona, che però gli ha fatto guadagnare la giusta esperienza per un incarico di prestigio come quello da commissario tecnico. In Slovacchia ha ritrovato Marek Hamsik, con il quale aveva già lavorato a Napoli, ma che agli Europei non ci sarà essendosi ritirato al termine della scorsa stagione. In compenso la federazione lo ha inserito nello staff tecnico, e ora Hamsik imparerà il mestiere da colui del quale fece il nome quando la federazione cercava un nuovo ct. Calzona in Slovacchia ha trovato una nazionale talentuosa ma con pochi ricambi. Ha saputo sfruttare le qualità dei leader a sua disposizione (in passato Hamsik, ma anche Skriniar, Kucka e il miglior Lobotka di sempre) e lanciare qualche giovane, come il trequartista Tomas Suslov, classe 2002 che a Reykjavik ha segnato il gol decisivo per la qualificazione. In difesa si affida, tra gli altri, all'ex oggetto misterioso della Lazio Denis Vavro, ma il titolare assieme a Skriniar di solito è Davod Hancko del Feyenoord. A disposizione anche Norbert Gyomber della Salernitana. Utilizzando al meglio questi giocatori ha conquistato la fiducia di tutti: calciatori, staff (diviso a metà fra italiani e slovacchi), stampa locale e federazione. Prima di essere chiamato dal Napoli era molto presente in Slovacchia, dove seguiva dal vivo molte partite del campionato locale alla ricerca di idee per le convocazioni e spunti per la sua nazionale. In Germania punta a superare la fase gironi, visto che ritiene che il solo Belgio sia superiore, nel gruppo E, alla sua squadra.
La Rosa:
Portieri: Martin Dúbravka (Newcastle), Henrich Ravas (New England), Marek Rodák (Fulham).
Difensori: Vernon De Marco (Hatta), Norbert Gyömbér (Salernitana), Dávid Hancko (Feyenoord), Sebastián Kóša (Spartak Trnava), Adam Obert (Cagliari), Peter Pekarík (Hertha Berlin), Milan Škriniar (Paris), Denis Vavro (Copenhagen).
Centrocampisti: László Bénes (Hamburg), Matúš Bero (Bochum), Ondrej Duda (Hellas Verona), Patrik Hrošovskì (Genk), Juraj Kucka (Slovan Bratislava), Stanislav Lobotka (Napoli), Tomáš Rigo (Ostrava).
Attaccanti: Róbert Boženík (Boavista), Dávid Ďuriš (Ascoli), Lukáš Haraslín (Sparta Praha), Leo Sauer (Feyenoord), Ivan Schranz (Slavia Praha), David Strelec (Slovan Bratislava), Tomáš Suslov (Verona), Ľubomír Tupta (Slovan Liberec).
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