Finalista nel 2018, terza classificata un anno e mezzo fa in Qatar. Il ruolino di marcia della Croazia ai Mondiali fa capire la forza di una nazionale spesso capace di farsi trovare pronta quando conta. Agli Europei, dove sarà presente per la sesta volta consecutiva, la seconda sotto la guida di Zlatko Dalic, il cammino non è mai stato così brillante, ma Luka Modric e compagni non vogliono andare in Germania a fare le comparse. I cosiddetti 'brasiliani' d'Europa dovranno però far meglio di quanto hanno ottenuto nelle ultime due edizioni del torneo continentale quando, nel 2016 e nel 2021, sono usciti negli ottavi di finale, risultato non all'altezza del reale valore della nazionale con la maglia a scacchi bianchi e rossi. Rappresentativa, va sottolineato, di un Paese di quattro milioni di abitanti che è quello che esporta più calciatori professionisti rispetto alla popolazione. Anche perché vendere i propri 'campioncini', veri e propri ambasciatori della Croazia nel mondo, è la maniera dei club locali per sopravvivere.
Per Germania 2024, la Croazia è stata la 21/a nazionale a qualificarsi direttamente, come seconda del girone vinto dalla Turchia e quindi senza passare dagli spareggi, e tale approdo ha provocato la 'retrocessione' dell'Italia in quarta fascia in occasione del sorteggio di Amburgo. E saranno proprio gli azzurri di Spalletti una delle tre nazionali rivali di quella croata nella fase a gironi. La fisionomia del team allenato da Dalic è sempre quella di chi è capace di tutto, e che rispetto agli altri ha un fattore in più, ovvero uno spirito fortemente nazionalistico, del resto comune a tutto il popolo croato, che può trasformarsi in una spinta che altri non hanno e regala energie inaspettate. Lo hanno fatto capire, più volte, anche gli stessi calciatori di Dalic, soprannominati in patria 'Vatreni', ovvero i Focosi, proprio per lo spirito che mettono in campo ogni volta che giocano in nazionale.
Dalic, ex soldato dell'esercito croato di Bosnia-Erzegovina e ora ct talmente religioso da presentarsi a bordocampo in tante partite con un rosario in mano, si affida di solito al modulo 4-3-3, con l'ex interista Brozovic a fare da 'regista' e Modric mezzala con licenza di avanzare e tentare la conclusione. L'efficacia del Pallone d'oro 2018, ad onta dell'età, 38 anni, è dimostrata dal fatto che il Real Madrid ha deciso di prolungargli il contratto di un anno. La difesa conta molto sulle capacità di Gvardiol, il difensore più pagato nella storia del calcio (per averlo dal Lipsia, il Manchester City ha pagato 90 milioni di euro) e Sutalo, quest'ultimo se riuscirà a liberarsi dal problema dei troppi infortuni, mentre il problema del ct rimane l'attacco, visto che non ci sono più a disposizione attaccanti del calibro dei Suker, Boksic e Mandzukic dei bei tempi.
Il tridente della Croazia di oggi è spesso composto da Kramaric, Budimir o l'ex del Trapani Petkovic e Ivanusec, attaccante esterno, ma all'occorrenza anche centrocampista, per il quale la scorsa estate il Feyenoord ha dato 12 milioni di euro alla Dinamo Zagabria. In ogni caso, la differenza con quelli del passato si sente. Della rosa a disposizione di Dalic fanno parte gli 'italiani' Erlic, Vlasic, Pasalic e Pongracic, nessuno dei quali è titolare anche se l'atalantino alla fine gioca sempre, entrando nella girandola delle sostituzioni. Di recente è tornato nel giro anche Perisic, che per prepararsi al meglio a questi Europei l'estate scorsa aveva lasciato il Tottenham rientrando in patria all'Hajduk di Spalato.
A incoraggiare la nazionale ci sarà anche la ex presidente Kolinda Grabar-Kitarovic, prima tifosa che ha sempre promosso l'immagine di una Croazia vincente, o comunque in prima fila. Possibilmente, anche in Germania.
La Rosa:
Portieri: Ivica Ivušić (Pafos), Nediljko Labrović (Rijeka), Dominik Livaković (Fenerbahçe).
Difensori: Martin Erlić (Sassuolo), Joško Gvardiol (Manchester City), Josip Juranović (Union Berlin), Marin Pongračić (Lecce), Borna Sosa (Ajax), Josip Stanišić (Leverkusen), Josip Šutalo (Ajax), Domagoj Vida (AEK Athens).
Centrocampisti: Martin Baturina (Dinamo Zagreb), Marcelo Brozović (Al-Nassr), Mateo Kovačić (Manchester City), Lovro Majer (Wolfsburg), Luka Modrić (Real Madrid), Mario Pašalić (Atalanta), Luka Sučić (Salzburg), Nikola Vlašić (Torino).
Attaccanti: Ante Budimir (Osasuna), Luka Ivanušec (Feyenoord), Andrej Kramarić (Hoffenheim), Marco Pašalić (Rijeka), Ivan Perišić (Hajduk Split), Bruno Petković (Dinamo
Zagreb), Marko Pjaca (Rijeka).
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