Esperienza e gioventù: è la nuova Spagna, tre titoli continentali nel palmares ma ora in fase di ringiovanimento, quella che nel gruppo B di Euro '24 se la vedrà con Italia, Croazia e Albania. Dimessosi Luis Enrique dopo i Mondiali in Qatar, al timone c'è Luis De La Fuente, tecnico dell'Olimpica argento a Tokyo, che ha avviato una nuova era facendo ricorso a giovanissimi talenti, come i gioielli del Barcellona Lamine Yamal (in gol all'esordio in nazionale, all'età di 16 e 57 giorni) e Cubarsì.
Tutto ciò è segno di una mentalità che non viene mai meno, quella di cercare di esprimere un gioco spettacolare e coinvolgente, che dia spazio alla tecnica di base, insegnata nelle varie 'juveniles' fin dai primi movimenti con il pallone, e ai talenti di vivai prolifici come quello 'blaugrana' e di Athletic Bilbao, Atletico Madrid e, in misura minore, Real.
L'Italia per l'ultima volta ha affrontato gli spagnoli nella semifinale di Nations League, persa dagli azzurri per un gol a 2' dalla fine di quel Joselu, ora protagonista di un'annata magica con la maglia del Real Madrid che cercherà di prolungare agli Europei.
Fuori dal terreno di gioco, per la Spagna dl calcio è forse il momento peggiore sul piano della governance: la federazione è stata infatti travolta da scandali a ripetizione, partiti dal bacio forzato dell’ex n.1 Luis Rubiales alla calciatrice Jenny Hermoso nel festeggiare la vittoria ai Mondiali femminili in Australia e che ha portato alle dimissioni dello stesso dirigente. Ma accuse di corruzione hanno travolto gran parte dei vertici, al punto da far intervenire il governo, mossa questa che aveva fatto scattare l’allarme all’Uefa e alla Fifa che non ammettono interferenze all’autonomia dei governi calcistici. A traghettare è stato chiamato Pedro Rocha, nuovo presidente ed ex braccio destro di Rubiales. Un caos che ha minato le sicurezze del calcio spagnolo, che a livello di club comunque continua a marciare, soprattutto grazie al Real Madrid di Carlo Ancelotti.
Quanto al resto, a disposizione di De La Fuente ci sono alcuni 'veterani' ai quali non rinuncia volentieri, come Alvaro Morata, il cui ruolo non è più in discussione al punto da essere stato nominato capitano e che in Germania spera di risultare decisivo anche con la maglia della nazionale. Nel frattempo, è di nuovo nelle mire di mercato di alcuni club italiani che vorrebbero riportarlo in Serie A.
Ma il condottiero in campo della Spagna potrebbe essere Rodri, il cui gol l'anno scorso a Istanbul ha dato la Champions League al Manchester City ed è un elemento fondamentale anche nello scacchiere tattico di Guardiola. Infatti l'ex del Villarreal è diventato uno dei migliori centrocampisti del mondo, al punto da finire quinto nella classifica dell'ultimo Pallone d'Oro. Tatticamente perfetto, bravo negli inserimenti, può giocare anche come difensore centrale. In mezzo al campo è il perno della squadra di De la Fuente.
La rivelazione potrebbe essere Lamine Yamal, la cui evoluzione tecnica sta procedendo forse anche più rapidamente del previsto ma che, a 17 anni, potrebbe accusare il logorio di una stagione forse troppo fitta di impegni. Intanto ha dato spettacolo nell'amichevole di marzo contro il Brasile dell'altro fenomeno minorenne Endrick. Perso Gavi per un grave infortunio, fra gli uomini da guardare a vista nella Spagna c'è poi Dani Olmo, forse il giocatore offensivo più duttile nella rosa spagnola, perché all'occorrenza può fare il centrocampista, come gli è successo nella Dinamo Zagabria, oppure l'esterno o il falso
nove, come faceva nella nazionale under 21 con cui ha vinto un Europeo di categoria. Dovrebbe risultare prezioso anche il rientro di Pedri, reduce da un brutto infortunio.
Nel frattempo, a Madrid hanno deciso che non debba più esistere la distinzione fra la nazionale maschile e quella femminile, così entrambe le formazioni saranno chiamate con un singolo nome: “Selección Española de Fútbol”. Cose da equity gender applicate al calcio, in attesa che un giorno ci siano, chissà, le squadre miste: la Spagna, ormai, è un paese all'avanguardia.
La Rosa:
Portieri: David Raya (Arsenal), Alejandro Remiro (Real Sociedad), Unai Simón (Athletic Club).
Difensori: Dani Carvajal (Real Madrid), Marc Cucurella (Chelsea), Alejandro Grimaldo (Leverkusen), Aymeric Laporte (Al-Nassr), Robin Le Normand (Real Sociedad), Nacho (Real Madrid), Daniel Vivian (Athletic Club).
Centrocampisti: Álex Baena (Villarreal), Mikel Merino (Real Sociedad), Mikel Oyarzabal (Real Sociedad), Pedri (Barcelona), Rodri (Manchester City), Fabián Ruiz (Paris), Nico Williams (Athletic Club), Martín Zubimendi (Real Sociedad).
Attaccanti: Joselu (Real Madrid), Fermín López (Barcelona), Álvaro Morata (Atlético de Madrid), Jesús Navas (Sevilla), Dani Olmo (Leipzig), Ayoze Pérez (Betis), Ferran Torres (Barcelona), Lamine Yamal (Barcelona).
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