Un monitoraggio settimanale della maggior parte delle residenze sanitarie assistenziali (260 sulle 310 rsa esistenti in Liguria, ovvero circa il 70%), un indice sintetico costruito ad hoc che mostra il tasso di impegno assistenziale, l'analisi costante degli indici di mortalità suddivisi per fase epidemica, controlli a tappeto sul personale impegnato nelle rsa. Un lavoro enorme che ha portato a tenere sotto controllo la situazione epidemica delle rsa e nelle case di riposo e in molti casi ha impedito il progresso della malattia negli asintomatici tanto da evitare l'ospedalizzazione degli anziani fragili. Il che significa "evitare che una situazione diventi ingestibile". Ernesto Palummeri, geriatra, è il professionista che con un piccolo nucleo dedicato (tre persone, compreso lo stesso Palummeri) coordina per Alisa questa immane raccolta dati, un monitoraggio settimanale su circa 12 mila ospiti delle residenze sanitarie assistite e delle case di riposo e su 8 mila operatori che vi lavorano. Una raccolta dati che consente un focus costante sulla popolazione più fragile, quella cosiddetta target che, a parte alcuni focolai, come quelli che si sono recentemente verificati nell'imperiese, hanno portato a una drastica diminuzione dei decessi (in percentuale) rispetto alla prima fase dell'epidemia (dal 28,3% della prima fase al 17,9% dal luglio a oggi) e a una percentuale di positività al covid che, che è nella 49^ rilevazione della scorsa settimana, è dello 0,7% per gli ospiti e dell'1,1% degli operatori.
La situazione delle rsa in Liguria è sotto stretto controllo anche se nella Asl2, che è stata quella finora più 'tranquilla' si registra una vera e propria esplosione di casi, molti dei quali asintomatici, in una rsa e in una casa di riposo. (ANSA).