(ANSA) - GENOVA, 02 MAG - E' partito ed è diretto sotto la sede della Prefettura di Genova il corteo degli operai ex Ilva.
Ad aprire la protesta, a cui partecipano circa 200 lavoratori, lo striscione 'Non si può morire di lavoro'. La manifestazione, accompagnata da uno sciopero di 8 ore, è stata indetta da Fiom, Fim e Uilm per protestare contro la lettera di sospensione inviata dall'azienda a un lavoratore a cui viene imputata la responsabilità dell'incidente del 12 aprile scorso al reparto TAF2 che ha portato la Asl3 a stoppare l'impianto per una settimana fino quando l'azienda non abbia ripristinato le condizioni di sicurezza. Alle 16 è stato convocato dal Prefetto un tavolo sulla sicurezza chiesto prima dell'ultimo incidente "e in uno dei 40 punti della memoria consegnata al Prefetto quel giorno - ricorda Armando Palombo della Fiom- c'era l'impianto su sui si è verificato l'ultimo incidente. Chiederemo al Prefetto e all'azienda di ritirare il provvedimento, in caso contrario andremo avanti".
“E’ inaccettabile che le inefficienze e le mancanze dell’azienda vengano fatte ricadere sui lavoratori. La responsabilità aziendale sulla mancanza di sicurezza, di investimenti e di organizzazione del lavoro è totale, per questo andiamo dal Prefetto". Lo scrive in una nota Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria. "Con forza - prosegue Venzano - chiediamo che sia ritirato il provvedimento verso il lavoratore che come tutti i suoi colleghi lavora in condizioni precarie e con strumenti spesso non idonei e di emergenza, dove gli eventi di forte rischio sono all’ordine del giorno: è stata sfiorata la tragedia il 9 e 10 aprile. Auspichiamo che il Prefetto i Genova, che è molto sensibile a tutta questa situazione, ci aiuti a far capire all’azienda e al Governo, finora assente pur essendo azionista di Acciaierie d’Italia, che non è possibile continuare in queste condizioni e che le relazioni sindacali devono cambiare nettamente, partendo dal ritiro del provvedimento al lavoratore e iniziando - ha concluso - un percorso di interventi manutentivi e di investimenti strutturali per dare dignità e futuro ai lavoratori e alla siderurgia”