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Ponte Morandi, rose bianche e rosse per vittime crollo

Ponte Morandi, rose bianche e rosse per vittime crollo

Dopo messa in chiesa di Certosa inizia cerimonia commemorazione

GENOVA, 14 agosto 2024, 16:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Rose bianche e rosse nelle tre corone di fiori della Presidenza della Repubblica, del Senato e del Consiglio dei ministri oltre a quella d'alloro dei familiari delle vittime sono state collocate, dal viceministro Edoardo Rixi con Egle Possetti, presidente del Comitato ricordo vittime Ponte Morandi, vicino alla targa che reca il nome delle 43 vittime di Ponte Morandi nella radura dove è iniziata la cerimonia di commemorazione del sesto anniversario del crollo di Ponte Morandi che, a Genova, portò alla morte 43 persone, il ferimento di altre 16 e 566 sfollati. Presenti oltre a Possetti e Rixi il sindaco di Genova Marco Bucci il governatore ad interim Alessandro Piana. le autorità civili e militari.
    Stamani alla messa celebrata nella chiesa di Certosa, l'arcivescovo Marco Tasca ha ricordato l'importanza di "far sentire la nostra presenza e il 'prendersi cura' dell'altro".
 

   Bucci 'lo dissi che Genova non era in ginocchio' 
   "Ho avuto il coraggio di farlo a due ore dalla tragedia" 
 "Quello che è accaduto quel giorno non verrà dimenticato mai e siamo qui per confermare questo dopo sei anni. Genova non dimentica e non dimenticheremo mai, ma soprattutto il monito per noi è di costruire e costruire bene. Abbiamo tanti investimenti in infrastrutture, non dobbiamo commettere gli errori del passato, dobbiamo costruire bene e costruire infrastrutture, che servono, sicure. Non devono succedere più tragedie di questo tipo. Genova non era in ginocchio quel giorno, l'ho detto due ore dopo la tragedia, lo abbiamo dimostrato e continueremo a dimostrarlo, non ci arrendiamo davanti niente, ma bisogna continuare il cammino e bene e accelerare se si può". Lo ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci parlando a margine della cerimonia per il sesto anniversario del crollo del Ponte Morandi. "La prima immagine che ho di quel giorno è la telefonata che ho ricevuto. Ero in macchina, stavo andando in Comune dopo una riunione in Città Metropolitana, e ho ricevuto la telefonata da un vigile, credo il capo pattuglia, che mi ha detto attenzione è crollato un pezzo del ponte Morandi. Io dissi si è fatto male qualcuno? pensavo fosse crollato un guardrail o un new jersey, mi hanno detto che erano crollati 200 metri di ponte ed è stato il panico - ha ricordato Bucci -. Abbiamo aperto il coc di emergenza poco dopo e abbiamo iniziato a lavorare, Due ore dopo prima conferenza stampa in protezione civile dove in una atmosfera terribile ho avuto il coraggio di dire che Genova non era in ginocchio". Per quanto riguarda il Memoriale delle vittime "sarà come è stato voluto dai parenti delle vittime, i sentimenti che hanno loro sono diversi da quelli che abbiamo noi, dobbiamo riconoscerlo e rispettarlo, abbiamo fatto quello che volevano loro e sono onorato che abbiano collaborato con noi, è il loro spazio, non dobbiamo dimenticarlo mai - ha concluso -. È aperto a tutti, al mondo, ma è il loro spazio. Stiamo facendo il progetto esattamente come è stato disegnato da loro".

   Locatelli 'uno strappo nel cuore di tutti' 
   Ministro ricorda la tragedia del crollo avvenuta 6 anni fa 
"Il crollo del ponte Morandi a Genova è una tragedia senza precedenti, uno strappo nel cuore di tutti e un dolore immenso per il nostro Paese". Lo scrive in un post sui social il ministro Alessandra Locatelli che ricorda il 14 agosto 2018 quando "sono morte 43 persone, 16 sono state ferite 566 sfollate. È una ferita ancora aperta, soprattutto per i familiari e gli amici delle vittime e per la città di Genova - scrive Locatelli -. La mia preghiera è per le persone che non ce l'hanno fatta, per chi è sopravvissuto, per tutte le persone coinvolte, per i soccorritori, per chi ha reagito e per chi soffre ancora di un dolore profondo per quanto accaduto".

  Possetti 'vogliamo una verità processuale' 
  'Processo partito con grande impegno, speriamo presto sentenza' 
"Sono state fatte le indagini in modo molto approfondito e il processo è partito con grande impegno di tutti, e questo è un dato che non era scontato. Ovviamente speriamo si possa giungere, quanto prima, a una sentenza di primo grado per poi arrivare alla fine di questo calvario processuale. Purtroppo in Italia i processi sono così lunghi e noi abbiamo bisogno di avere certezze su ciò che in cuor nostro è già certo, che sono le motivazioni di questa tragedia. Dobbiamo avere una verità processuale definita, delle condanne, perché non è stato un meteorite, la bobina, il fulmine o quant'altro a far accadere quel che è accaduto. È chiaro dalla documentazione, da tante cose, ma vogliamo che diventi verità processuale. Non cambia nulla, i nostri cari non torneranno, ma sarà un passo importante per tutto il Paese". Lo ha detto Egle Possetti, portavoce del Comitato dei familiari delle vittime del Morandi, poco prima dell'inizio delle celebrazioni del sesto anniversario del crollo del Ponte previste a partire dalle 11 nella Radura sotto il ponte. "È la prima volta che un comitato diventa parte civile in un processo, e questo è un dato storico che farà giurisprudenza - ha detto -. Il rischio che si possa dimenticare c'è e questa è una battaglia contro cui dovremo lottare sempre, e il memoriale sarà il punto fermo del ricordo, in cui ci sarà la storia di quanto avvenuto. E tra 20 anni i ragazzi che oggi non sono ancora nati potranno andare lì e capire che cosa è avvenuto. E non dovrà essere una cattedrale nel deserto, ma un luogo vivo e vitale e faremo il possibile per mantenerlo tale".

   Toti 'le sue macerie hanno seppellito certezze' 
   'Riviviamo dolore e ricordiamo capacità reazione della comunità' 
"Per la sesta volta ricordiamo commossi il momento più difficile della Liguria. Il 14 agosto del 2018 crollava il Ponte Morandi e le sue macerie seppellivano ogni certezza". Lo scrive sui social l'ex governatore della Liguria Giovanni Toti. "Oggi riviviamo il dolore per le 43 vittime innocenti e ricordiamo con orgoglio la capacità di reazione di una comunità che ha saputo ricostruire il ponte e riprendere il cammino verso il futuro - conclude -. Oggi che tutto sembra un po' grigio, non dimentichiamo cosa siamo stati capaci di fare insieme".

   Regione Liguria 'segno indelebile nella memoria' 
   Ente "rende omaggio a memoria vittime per non dimenticare" 
A sei anni dal 14 agosto 2018, data del crollo del ponte Morandi, Regione Liguria "ricorda le 43 vittime di una tragedia che non solo travolse la Città ma il Paese intero, lasciando un segno indelebile nel cuore e nella memoria degli italiani. Oggi la Regione si stringe attorno alle famiglie delle persone scomparse - conclude la nota dell'Ente - e rende omaggio alla loro memoria per non dimenticare".

   Piana 'Memoriale luogo di memoria generativa' 
   'Non dimenticare significa impegnarsi perché non accada più' 
"Noi oggi siamo qui innanzitutto per non dimenticare, per rendere attuale, ancora una volta, anno dopo anno, il ricordo di quelle 43 persone tragicamente decedute nel crollo, per rendere loro omaggio. E non dimenticare, prima di ogni altra cosa, significa impegnarsi perché eventi come questo non accadano mai più". Lo ha detto il governatore ad interim di Regione Liguria Alessandro Piana nel suo intervento durante la commemorazione delle vittime del crollo di Ponte Morandi. "Purtroppo, ormai è chiaro, quella era una tragedia che si poteva e si doveva evitare: per questo fare memoria significa anche individuare le responsabilità, e quindi fare giustizia, come sta avvenendo in questi mesi nel processo che, ne siamo certi, accerterà quali siano state colpe, silenzi, omissioni. Un dovere non solo nei confronti dei 43 morti del crollo ma anche e soprattutto per le loro famiglie e di tutti noi: solo così davvero il ricordo delle vittime potrà essere realmente e concretamente un monito per il futuro". Genova "quel giorno era incredula, e con lei tutto il Paese - ha detto ancora Piana -. Ma da subito ha trovato, come sempre accaduto nei momenti più complessi della sua storia, la capacità di reagire, convogliata in un impegno che ha coinvolto tutti: cittadini, istituzioni, imprese e un artista come l'architetto Renzo Piano, capace di immaginare un nuovo ponte per la sua città, sfavillante e limpido come una nave, queste le sue parole. Oggi siamo qui, in un giorno doloroso di raccoglimento, anche per stringerci intorno al quartiere di Certosa, il luogo che è stato colpito in maniera più diretta e violenta da quella tragedia: questo è un luogo che non si è arreso, che ha saputo ripartire, come l'intera città di Genova ha dato prova, mostrando al mondo la sua resilienza e la sua determinazione, di sapersi rialzare, proiettandosi nel futuro. Un futuro che sembrava impossibile, illusorio, ma che grazie allo straordinario lavoro di ricostruzione portato a compimento a tempo di record è tornato a esistere, a essere una prospettiva concreta. Tutto questo si respira qui - ha concluso Piana -, si coglie nei lavori del Memoriale come "luogo di memoria generativa", nel primo nucleo del progetto del Parco Val Polcevera con la formazione per lotti dell'iconico Cerchio Rosso firmato dall'architetto Boeri e dai professionisti che vinsero la gara del Comune. Una trasformazione globale che ripensa in modo radicale i luoghi teatro della tragedia, facendoli diventare, ancora una volta, non solo simbolo di rinascita per la città di Genova, ma anche, è bene non dimenticarlo mai, di ricordo di quelle 43 vite spezzate".

   Orlando 'perseguire verità e giustizia' 
   "Ricordo non sia mera testimonianza ma determinazione" 
 "Sei anni fa, alle 11:36 di martedì 14 agosto 2018, crollava il Ponte Morandi. 43 persone perdevano la vita. La memoria di quel giorno rimane vivida in tutte e tutti noi, così come la determinazione nell'ottenere verità e giustizia per le vittime e i loro familiari. Anche oggi, il ricordo non sia mera testimonianza, ma un momento per continuare a perseguire fino in fondo verità e giustizia su quanto accaduto e sul duro colpo inferto alla città di Genova". Lo scrive sui social il deputato dem Andrea Orlando.


   

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