Non era in grado di dare il consenso, la manager di 32 anni stuprata lo scorso marzo a Milano nelle cantine di un locale sui Navigli. Un incubo di cui lei, il giorno dopo, nulla ricordava: Si è risvegliata lamentando, però, forti dolori ovunque e solo dopo gli accertamenti al centro anti violenze della clinica Mangiagalli ha cominciato a capire quello che era accaduto. Mel processo nei confronti dei tre giovani tra i 27 e i 23 anni, due dei quali titolari del bar, accusati di violenza sessuale di gruppo si dovrà dunque stabilire se la vittima era consenziente o meno, se a sua capacità non era minorata dall'alcol.
Il pm Alessia Menegazzo, che ha coordinato le indagini condotte dai carabinieri, ha chiesto il rinvio a giudizio all'esito degli accertamenti che, nella sua ricostruzione, non lasciano dubbi: I tre avrebbero approfittato delle condizioni della 32enne che, a causa di uno stato di ebbrezza, era così stordita da non rendersi conto di quanto stava succedendo. Non così per la difesa che punterà, al contrario, a sostenere che la vittima, al momento dei rapporti sessuali, era consapevole. Secondo l'inchiesta di inquirenti e investigatori, il 21 marzo di quest'anno, la manager era andata insieme a un collega nel locale per trascorrere la serata. Ad un certo punto, si era aggiunta la compagnia dei due proprietari e di un cliente habitué. Lei aveva bevuto diversi 'shottini'.
Poco prima dell'orario di chiusura l'amico se ne era andato, lasciandola sola nel bar. A quel punto, stando anche alle immagini recuperate dalle telecamere di sorveglianza e dai telefoni degli imputati, le violenze: I tre avrebbero approfittato delle condizioni della donna, la quale sotto i fumi dell'alcol addirittura barcollava, per condurla in una cantina poco distante dal locale dove l'hanno aggredita e stuprata. E non solo: Hanno anche girato alcuni video con il cellulare, poi pubblicati e diffusi online da uno di loro. Alla fine della serata, i tre avrebbero inoltre utilizzato le carte di credito della presunta vittima per pagare il conto dei drink che avevano bevuto. La ragazza, che ha poi sporto denuncia, la mattina dopo si è risvegliata a casa senza ricordare nulla della sera prima. Ma i forti dolori le hanno fatto sorgere il sospetto di una violenza subita. Così si è presentata in ospedale dove il sospetto è diventato una drammatica verità. Ora la parola passa al gup che dovrà fissare l'udienza preliminare sulla vicenda.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA