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Sentiti dai carabinieri i parenti di Sharon Verzeni

Sentiti dai carabinieri i parenti di Sharon Verzeni

Si lavora sulle 20 sagome riprese da telecamere di sorveglianza

BERGAMO, 19 agosto 2024, 19:15

di Giuseppe Salvi

ANSACheck
L 'ultima telecamera ad aver ripreso Sharon Verzeni la notte dell 'omicidio - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'ultima telecamera ad aver ripreso Sharon Verzeni la notte dell 'omicidio - RIPRODUZIONE RISERVATA

 I carabinieri di Bergamo hanno convocato oggi in caserma la sorella, il cognato e il fratello di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa a coltellate in strada esattamente tre settimane fa, nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi, mentre passeggiava in via Castegnate, a Terno d'Isola. I tre familiari sono giunti al comando provinciale di via delle Valli intorno alle 14.30, senza avvocato, per essere ascoltati come persone informate sui fatti. 


   

 

 

 Nei giorni scorsi era stato ascoltato per cinque ore anche il compagno di Sharon, Sergio Ruocco, insieme al padre, Mario. Ruocco era già stato sentito anche nell'immediatezza del delitto: il suo alibi - si trovava a casa della coppia al momento dell'omicidio - è stato confermato. Ora i nuovi interrogatori, probabilmente per capire se ci siano sfaccettature o elementi non ancora emersi: pare che gli inquirenti abbiano chiesto ai parenti di Sharon proprio dei rapporti con il compagno. Melody, 35 anni, è la sorella maggiore di Sharon ed è sposata con Stefano Campana, mentre il fratello Cristopher ha 23 anni. Sono stati sentiti dai carabinieri del nucleo investigativo, che stanno portando avanti le indagini, coordinati dal sostituto procuratore Emanuele Marchisio.


Gli inquirenti non vogliono lasciare nulla di intentato e stanno scavando a fondo nella vita di Sharon: all'apparenza, tuttavia, sembra che non vi siano ombre. La donna, barista al 'Vanilla' di Brembate, aveva poche amicizie e frequentazioni. Amava leggere e da qualche tempo fare queste passeggiate serali, consigliatele dal dietologo: l'ultima è stata quella di tre settimane fa, quando qualcuno le ha inferto, con particolare violenza, quattro coltellate, tre delle quali si sono rivelate mortali.


Ancora non si sa né se il delitto sia stato mirato verso la trentatreenne, né se si sia invece trattato del gesto improvviso di uno squilibrato.

 

Intanto è emerso che sarebbero ben venti le sagome riprese dalle varie telecamere della videosorveglianza della zona attorno al delitto nei momenti precedenti e posteriori la morte di Sharon: a queste 'ombre' gli investigatori stanno cercando di dare un nome, anche se si tratta di una operazione tutt'altro che semplice perché le immagini non sono per nulla facili da decifrare e spesso neppure chiare. Si tratta in ogni caso di persone in auto, a piedi e in bicicletta che compaiono nelle immagini di circa 60 telecamere pubbliche e private della zona di Terno d'Isola, ma non solo.


Partendo da via Castegnate, luogo del delitto, gli accertamenti sulle riprese video sono stati estesi anche ben oltre i confini di Terno. Tra tutte queste persone immortalate potrebbe trovarsi anche l'assassino della donna, ma pure qualcuno in grado di poter fornire dettagli utili alle indagini.


Fin dal giorno successivo al delitto, i carabinieri avevano lanciato un appello a chiunque avesse visto qualcosa di utile per le indagini, ma non ci sono stati grandi sviluppi in questo senso.

I primi a soccorrere Sharon - che era anche riuscita, prima di perdere i sensi, a chiamare lei stessa il 112 e a chiedere aiuto, dicendo di essere stata accoltellata - erano stati una coppia passata in auto e una residente. Ora per arrivare all'assassino, e alle sagome filmate, i carabinieri stanno incrociando le informazioni messe a verbale durante i vari interrogatori, anche dei residenti della zona, con quanto si intravede nei filmati. Nel contempo, gli esperti in crimini violenti del Ros sono stati chiamati anche per fornire tecnologie che consentono di rendere più nitide le molte immagini di scarsa qualità raccolte in queste settimane. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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