(ANSA) - ANCONA, 01 MAR - "Fornire agli operatori del
settore olivicolo uno strumento legislativo innovativo che
consenta loro di implementare un'attività dalle tante
sfaccettature rappresentate dalla valorizzazione dei territori,
delle produzioni, di un sistema di accoglienza che coniuga la
cultura dell'olio con la sua area di produzione e con
l'ulteriore obiettivo di incremento dei redditi delle aziende
produttrici". E' l'esigenza principale che ha mosso la Giunta
regionale delle Marche a redigere una proposta di legge per
l'esercizio dell'attività oleoturistica nelle Marche che ora
sarà inviata all'Assemblea legislativa per il suo esame. Sarà
istituito l'elenco regionale degli operatori oleoturistici: per
loro e i loro collaboratori è prevista la promozione di
formazione, riqualificazione e l'aggiornamento professionale.
"Abbiamo adottato la procedura straordinaria - spiega
l'assessore regionale all'Agricoltura, Andrea Maria Antonini -
perché si è ritenuto necessario fornire uno strumento
legislativo innovativo nel più breve tempo possibile agli
operatori del settore olivicolo, in modo tale da agevolare
l'implementazione di nuove attività strettamente legate al
territorio regionale per promuovere, attraverso il turismo
dell'olio, quale fenomeno culturale ed economico, sia le
produzioni di eccellenza sia i luoghi dove quelle produzioni si
originano".
"La Marche - aggiunge Antonini - hanno un settore produttivo
olivicolo rappresentativo del territorio di produzione cosicché
una misura come l'oleoturismo è in grado di amplificare
notevolmente le caratteristiche di eccellenza dei prodotti,
della cultura dei produttori e dei territori di origine,
coniugati con la propria tradizione e la propria storia".
La proposta di legge, dice la Regione, "si prefigge di
rendere, pertanto, il settore olivicolo sempre più protagonista
muovendosi nel solco della programmazione integrata tra i
settori dell'agricoltura, del turismo e del commercio".
"Lo sviluppo locale integrato - ribadisce Antonini - passa
attraverso un adeguato sostegno dell'immagine complessiva del
territorio regionale, utilizzando azioni di comunicazione e
valorizzazione che riguardino anche e soprattutto il settore
dell'enogastronomia che sempre più riscuote un grande interesse
da parte dei turisti particolarmente interessati a tutto
l'universo che ruota intorno al cibo, dalle produzioni alle
trasformazioni di eccellenza".
'A monte' della pdl, che si compone di 14 articoli, la
legislazione nazionale che definisce le linee guida e gli
indirizzi per l'attuazione delle attività oleoturistica.
Spettano alla Regione le funzioni di controllo, vigilanza e
sanzionatorie, ricorda la Regione. Per attività oleoturistiche
si intendono: "le attività formative ed informative, rivolte al
pubblico e ai consumatori, delle produzioni olivicole del
territorio e della conoscenza dell'olio, con particolare
riguardo alle indicazioni geografiche (DOP, IGP) nel cui areale
si svolge l'attività; le iniziative di carattere formativo e
informativo, culturale e ricreativo svolte nell'ambito dei
frantoi e degli oliveti, ivi compresa la raccolta dimostrativa
delle olive; le attività di degustazione e commercializzazione
delle produzioni olivicole aziendali anche in abbinamento ad
alimenti". Possono esercitare attività di oleoturismo, "anche
con il supporto delle organizzazioni di produttori di settore
riconosciute dalla Regione Marche e degli operatori
specializzati nel settore turistico, esclusivamente gli
imprenditori agricoli singoli o associati che svolgono attività
di olivicoltura, che trasformano in proprio o che fanno
trasformare a terzi il proprio prodotto e le imprese esercenti
attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti
olivicoli di prevalente origine regionale".
Gli operatori oleoturistici "devono inoltre presentare
requisiti e standard minimi di qualità, tra cui l'apertura
settimanale o stagionale per un minimo di tre giorni
settimanali, all'interno dei quali possono essere compresi la
domenica, i giorni prefestivi e festivi; il sito o la pagina web
aziendale, contenenti gli strumenti di prenotazione delle
visite". (ANSA).