(di Roberto Buonavoglia)
(ANSA) - MELENDUGNO (LECCE), 29 OTT - I lavori in mare che la
multinazionale Tap avvierà al largo di San Foca di Melendugno,
non appena le condizioni meteo marine lo permetteranno,
prevedono una serie di operazioni da compiere in corrispondenza
del punto di uscita del microtunnel del gasdotto che sarà
scavato da una 'talpa' sottomarina. L'exit point è posizionato
al largo, a circa 800 metri dalla costa. Le operazioni da
compiere sono di due tipi: prima di monitoraggio, poi quelle di
protezione ambientale all'altezza del punto di uscita del
microtunnel, in cui inizio sarà sulla terraferma, a circa 800
metri dalla costa.
Se le condizioni del mare lo permetteranno, già domani
comincerà l'installazione dei sensori di monitoraggio nella zona
di mare vicina all'exit point dell'opera. Se ne occuperà
l'imbarcazione 'Sara T'. E' previsto il posizionamento di una
boa idrofono per il monitoraggio del rumore sottomarino e dei
mammiferi marini e di boe turbidimetro (fissa e mobile) per
monitorare la torbidità dell'acqua. Inoltre, a circa tre miglia
nautiche dall'exit point, ci sarà anche un controllo visivo dei
mammiferi con l'impiego di operatori qualificati Marine Mammals
Observers su alcune barche.
Per quanto riguarda invece l'attività di costruzione del
microtunnel (lungo 1.540 metri, con diametro interno di 2,4
metri), il progetto prevede l'installazione in mare del
palancolato provvisionale, in corrispondenza del punto di uscita
dell'opera. Le palancole, una sorta di steccato verticale lunghe
28 metri e infisse nel fondo marino per circa 21 metri, saranno
posizionate dalla nave Adhémar de Saint-Venant (lunga 95 metri,
con una stazza di 6200 tonnellate, da giorni a Brindisi) su
incarico di Saipem, che ha subappaltato i lavori a Jan Den Nul.
Il posizionamento delle palancole permetterà di disconnettere
l'area di scavo del microtunnel dall'ambiente costiero,
proteggendo l'habitat marino (soprattutto le praterie di
Cymodocea) dall'eventuale dispersione di sedimento durante le
attività di scavo per l'estrazione della testa fresante. Le
operazioni propedeutiche di supporto per l'installazione del
palancolato verranno svolte dai sommozzatori. Una volta
terminato lo scavo, l'area in corrispondenza del punto di fine
trivellazione sarà coperta con i sedimenti marini e con dei teli
che i sommozzatori bloccheranno con dei pesi per minimizzare
l'impronta dello scavo e l'interferenza con la prateria di
Cymodocea. Tutte le attività sono regolate da ordinanze della
Capitaneria di porto. (ANSA).