(di Vincenzo Chiumarulo)
(ANSA) - MELENDUGNO (LECCE), 7 DIC - Alla vigilia della grande manifestazione organizzata per domani a Melendugno contro l'approdo sulla costa salentina del gasdotto Tap, il Tar del Lazio ha di fatto sbloccato i lavori nel cantiere a San Basilio, dove già dai prossimi giorni si potrà procedere con le attività propedeutiche allo scavo del microtunnel, che finirà 800 metri nel mare, in cui sarà inserito il tubo di acciaio che porterà il metano dall'Azerbaigian. A San Basilio i lavori erano fermi dallo scorso luglio, data in cui il sindaco di Melendugno, Marco Potì, in seguito allo sforamento dei limiti di alcune sostanze pericolose nelle acque di falda, aveva vietato con una ordinanza, riproposta poi a ottobre, ogni attività lavorativa nel cantiere e il prelievo dell'acqua dai pozzi nel raggio di 500 metri. Tap aveva impugnato la decisione del sindaco che, decorsi trenta giorni dalla data di sua emissione - fanno notare i giudici nel provvedimento - ha esaurito la propria efficacia e dunque non vincola ulteriormente la parte ricorrente, ovvero Tap. Nei giorni scorsi, inoltre, sono stati resi noti gli esiti delle indagini dell'Arpa Puglia sulle acque e sui terreni in località San Basilio, dai quali non si evincono superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione (Csc) di sostanze pericolose tra cui arsenico, manganese, cromo esavalente e Nichel. Al momento, dunque, i lavori per la realizzazione del gasdotto sono in corso in mare, dove si sta montando il palancolato; e nella zona di Masseria del Capitano, dove si sta realizzando il terminale di ricezione (Prt). A San Basilio, nei prossimi giorni, potranno partire le attività per lo scavo del microtunnel che sarà lungo 1,6 chilometri: 800 metri in mare e 800 metri a terra. Resta però un tratto del cantiere Tap sottoposto a sequestro probatorio dallo scorso aprile, per violazione delle prescrizioni contenute nella Valutazione di impatto ambientale (Via): le contestazioni riguardano il periodo in cui sono stati spostati circa 500 ulivi e una violazione urbanistica per la costruzione di una recinzione. Il pezzo del cantiere sottoposto a sequestro è al centro del tratto di otto chilometri, tra San Basilio e Masseria del Capitano, in cui verrà posata la condotta di Tap a terra. La "sospensione di tutti i lavori per il gasdotto", inoltre, era stata chiesta il 16 novembre dai No Tap in occasione del sequestro di una corposa documentazione sulla realizzazione del Tap nelle sedi legali e operative di Melendugno, Lecce e Roma, dai Carabinieri del Noe. Al momento tre persone sono indagate: Clara Risso, legale rappresentante di Tap Italia; Michele Elia, country manager della società; e Gabriele Paolo Lanza, project manager di Tap in carica dal 15 marzo scorso. L'ipotesi di reato è scarico abusivo contenente elementi inquinanti.(ANSA).