"I decisori politici ascoltino la
voce di una comunità che in tanti anni molto ha imparato
attraverso questa esperienza di dolore e sofferenza, diventando
mirabile esempio di una cittadinanza attiva e competente. In
occasione della conversione in legge dell'ultimo decreto si
accolga finalmente la richiesta dell'Ordine dei Medici di
istituire la Valutazione preventiva di danno sanitario per
prevenire il male ed evitare di certificare solo ex post morti e
malati". Lo sottolinea l'arcivescovo di Taranto Filippo Santoro
intervenendo in merito alle vicende dell'ex Ilva e, in
particolare, all'ultimo decreto varato dal Consiglio dei
ministri. "In questi giorni di contrapposizione - aggiunge
Santoro - chi ha la responsabilità di soppesare le sue scelte,
bilanciando i diversi interessi in campo, non dimentichi qual è
la vera posta in gioco tra le ragioni della vita e quelle del
profitto. Come ha ribadito la 49esima Settimana Sociale dei
Cattolici Italiani, 'tutto l'acciaio del mondo non vale quanto
la vita di un bambino'".
"Chiediamo allora - è il monito dell'arcivescovo - che il
sacrificio della nostra terra e dei suoi abitanti diventi
davvero e finalmente occasione propizia per una nuova umanità,
capace di vivere fino in fondo la responsabilità di ciò che le è
affidato, senza ricorrere a ciniche ed ingiustificabili
scorciatoie". "Si lascino aperte le porte del dialogo perché -
conclude - è questo l'unico farmaco capace di riattivare legami
spezzati e di riaccendere la speranza".
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