La polizia di Cagliari ha identificato e arrestato tre scafisti alla guida di uno dei barconi soccorsi nel Canale di Sicilia e sbarcati a Cagliari sabato dalla nave norvegese Siem Pilot tra i 451 profughi. I tre, tra i 19 e i 25 anni, sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e due di loro anche della morte come conseguenza di altro delitto, in relazione al decesso dell'immigrato avvenuto durante le operazioni di soccorso e arrivato cadavere in Sardegna.
Sono state le testimonianze di alcuni dei 451 migranti sbarcati a Cagliari dalla nave norvegese Siem Pilot a permettere alla polizia di identificare i tre scafisti. Sottoposti a fermo tre senegalesi Samsuddine Sarr, di 25 anni, Dandio Moussa, di 19, e Sene Anzoli, di 20. Tutti e tre devono rispondere di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, gli ultimi due, invece sono anche accusati di morte come conseguenza di altro delitto. Secondo quanto accertato dagli investigatori della Squadra mobile di Cagliari - coordinati dal dirigente Massimo Imbimbo, sotto la supervisione del primo dirigente Luca Armeni - i tre guidavano il gommone a bordo del quale si trovava il giovane migrante morto durante i soccorsi, un ventenne anche lui di origine senegalese. Secondo quanto ricostruito durante le fasi di soccorso effettuate dalla nave militare "Bettica" in acque internazionali, il giovane ha perso l'equilibrio, anche a causa dello spostamento dei connazionali da un lato all'altro del gommone, cadendo in acqua. Tutti i tentativi di soccorrerlo si sono poi rivelati inutili. Raccogliendo le varie testimonianze gli investigatori hannoappurato che ogni migrante avrebbe pagato 1.500 per il viaggio e avrebbe atteso sulle coste libiche da uno a tre mesi prima di imbarcarsi.
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