Niente arrivi di passeggeri su navi e aerei, ad eccezione dei pochi autorizzati, stop a spostamenti tra i comuni, località turistiche trasformate in una sorta di "zona rossa". La Sardegna si prepara ad una Pasqua super blindata per continuare il trend positivo che la colloca tra le regioni italiane meno colpite dal Covid-19, scenario confortante per la progressiva riapertura delle attività con la Fase 2.
Con le ultime ordinanze del governatore Christian Solinas sono stati recepiti i decreti del Mit che di fatto "chiudono" fino al 13 aprile compreso tutte le porte d'ingresso all'Isola: interdetti due aeroporti su tre - resta operativo per i soli viaggiatori autorizzati e per le merci quello di Cagliari-Elmas - mentre i sette porti che collegano la Sardegna alla penisola e alla Corsica (Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Santa Teresa di Gallura, Golfo Aranci e Arbatax) sono aperti con fortissime limitazioni per i passeggeri - si viaggia solo per motivi di salute e di lavoro o per comprovate necessità - e per consentire l'approvvigionamento delle merci. Tutti gli scali sono dotati di termolaser per il controllo della temperatura corporea.
Nessun spostamento è inoltre autorizzato in comuni diversi da quello di residenza, così come non si potrà trascorrere le due giornate di festa nei parchi e nei giardini pubblici. Vietate le gite fuori porta, anche se in zone dello stesso comune, perchè presuppongono quegli assembramenti che favoriscono i contagi. L'apertura delle seconde case nei luoghi di vacanza saranno un lontano ricordo per tutti i sardi.
Molti centri turistici si stanno attrezzando con apposite ordinanze dei sindaci per impedire gli arrivi, ma anche le uscite dei residenti. Per far rispettare tutti i provvedimenti restrittivi in vigore, le forze dell'ordine sono pronti ad un massiccio piano di controlli che si intensificheranno a partire da oggi all'insegna dello slogan "tolleranza zero": in aiuto anche i droni per la sorveglianza dall'alto già operativi a Cagliari e Sassari.