di Stefano Ambu
Tutto pronto per la riapertura. Qualcuno ha passato Pasqua e Pasquetta per rimettere in ordine librerie e cartolibrerie. E c'è chi ha postato video sui social per annunciare, quasi commosso, la possibilità di rincontrarsi tra pile di volumi e scaffali. Poi, nella notte, la doccia fredda con l'ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas che rimanda la ripresa - resa possibile dopo gli ultimi provvedimenti del Governo - al 26 aprile. A Cagliari protesta la Libreria il Bastione. Ieri un post di delusione dopo le prime indiscrezioni sull'orientamento della Regione. "Quando si gioca - si legge su Facebook - e pure male con le imprese altrui. Irrispettosi. Cari amici lettori, domani non si apre. È una notte amara". La mattina serrande abbassate. Ma ancora tanta rabbia: "Che qualcuno ci spieghi - a noi e a tutti i colleghi librai che a quest'ora avrebbero rialzato la serranda. Quindi colpa delle librerie? E perché?".
Altre attività, che già avevano ricevuto gli affettuosi'"bentornati' da parte dei clienti, hanno comunicato in un laconico messaggio la decisione della Regione. E invitano tutti a mantenere il contatto anche con le ordinazioni online e al telefono. "Eh no Presidente Solinas - questa la lamentela social di Tuttestorie, punti di riferimento nel capoluogo per la letteratura per bambini - non è serio aspettare la tarda serata del 13 aprile per annunciare che le librerie, le cartolerie e i negozi di abbigliamento per bambini e neonati non riapriranno, contrariamente a quanto stabilito a livello nazionale il 10 aprile". Secondo Tuttestorie si poteva procedere in qualche altro modo. "Almeno si sarebbe potuto pronunciare l'11 aprile nei tempi dei suoi colleghi di Lombardia, Piemonte e Veneto. Evitandoci di lavorare in questi giorni per organizzare la riapertura in sicurezza. Oppure fra Pasqua e Pasquetta la situazione si è aggravata in modo imprevedibile? In tal caso ci piacerebbe esserne informati da sardi ancor prima che da librai. Ci vuole rispetto per il lavoro altrui. E le istituzioni dovrebbero essere un esempio.
Ma l'assessore regionale della Cultura, Andrea Biancareddu, difende la scelta della Giunta Solinas. "Mi chiedo come si possa pensare, in questo momento delicatissimo in cui la Sardegna sta cercando di fermare il contagio, di consentire l'apertura di quelle attività, comprese le librerie, che inevitabilmente comporterebbero dei rischi enormi per l'incolumità sia dei lavoratori che delle persone. Non è certo il momento di abbassare la guardia. I libri si possono comprare attraverso la vendita a domicilio, on line o nelle edicole regolarmente aperte. Oggi non ci sono le condizioni per allentare le misure restrittive che siamo i primi a voler rivedere perché pochi metterebbero a serio rischio molti sardi e questo sarebbe assurdo".
CHIUSE ANCHE LE SPIAGGE - Vietata l'apertura degli esercizi commerciali il 25 aprile e l'1 maggio. Lo ha deciso il governatore Christian Solinas che ha firmato nella notte l'ordinanza più restrittiva delle misure decise dal Governo nell'ultimo Dpcm. Prosegue anche lo stop al pubblico per gli studi professionali, mentre c'è una minima apertura per quanto riguarda l'attività motoria svolta all'aperto.
Come già deciso in Veneto, via il limite dei 200 metri dalla propria abitazione (che resta valido solo per la passeggiata con gli animali domestici), lo sport dovrà essere "strettamente personale nelle immediate vicinanze della propria abitazione col rispetto delle distanze minime di sicurezza da qualunque altra persona di almeno un metro e, comunque, muniti di adeguata mascherina"; infine oltre ai parchi e giardini pubblici o aperti al pubblico viene interdetto l'ingresso nelle spiagge. Tutte le misure rimarranno in vigore sino al 3 maggio.
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