Il progetto SHPAENA per il recupero degli archivi storici fotografici delle agenzie di stampa europee
Il progetto triennale “SHPAENA” (Safeguarding Historical Photographic Archives of European News Agencies) è stato finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma "Cultura 2000" per il recupero attraverso la digitalizzazione degli archivi storici fotografici di cinque agenzie di stampa europee, con ANSA capo-progetto e come partner altre agenzie leader nazionali (BELGA – Belgio; LUSA – Portogallo; MTI – Ungheria; PAP - Polonia).
Il progetto nasce dalla semplice constatazione che le agenzie di stampa per la loro attività sono giorno dopo giorno testimoni della vita nazionale ed internazionale (eventi di cronaca, politica, cultura, sport, costume e spettacolo) e con il passare degli anni la cronaca della quale sono state testimoni è diventata storia.
Tali agenzie dispongono di imponenti archivi fotogiornalistici - in alcuni casi dai primi decenni del secolo scorso, per un totale di circa 35 milioni di scatti - che con il tempo si stanno deteriorando per i processi chimici che intaccano inesorabilmente l’emulsione fotografica.
Il materiale conservato è vario: lastre in vetro, stampe, diapositive, negativi, bianco/nero e colore. Materiale da “riscoprire”, in quanto nella maggior parte dei casi le immagini erano del tutto dimenticate. Oggi le consideriamo quasi degli inediti.
Inoltre, l'avvento della formato digitale nella fotografia ha reso il supporto fisico delle immagini non più funzionale ai processi produttivi del mondo dell’editoria, che necessita di archivi interrogabili on line e utilizzabili secondo le più moderne modalità.
L’intervento di digitalizzazione era quindi dovuto, la conservazione della nostra memoria visiva una priorità. Grazie al finanziamento europeo una parte del lavoro è in corso di svolgimento, altri finanziamenti potranno aiutare a portarlo avanti ulteriormente, considerando gli elevati costi delle attività di digitalizzazione e le dimensioni ingenti degli archivi.
Gli archivi ci raccontano di un’Europa che, pur avendo radici culturali fortemente radicate sul territorio, vuole tendere ad una sempre maggiore integrazione, che ha le fondamenta in una storia comune.
Per chi ha lavorato nel progetto, l’esperienza di lavoro con professionisti di altri paesi - e la passione che li anima – ha portato a tutti la medesima sensazione di avere “radici comuni”.
Un messaggio che ben si può inserire all’interno delle celebrazioni per la ricorrenza dei 50 anni dal Trattato di Roma.