"Siamo stati due giorni in mare, senza mangiare, abbiamo avuto paura di morire. Per fortuna ci hanno soccorsi, adesso stiamo meglio". Così Luna, 24 anni, eritrea, una delle donne tra gli 8 migranti trasferiti a Lampedusa e poi con l'elisoccorso all'ospedale Civico di Palermo per motivi di salute che era sul barcone con 450 migranti bloccato al largo delle coste sud della Sicilia dalla Guardia di finanza.
Accanto a lei, nel reparto di ostetricia e ginecologia del nosocomio c'è una 17enne, anch'essa eritrea, incinta, al settimo mese, che non parla, ma è commossa e ha ancora paura per il proseguo della gravidanza. Luna, che è una sua amica, pur non essendo incinta è stata ricoverata nello stesso reparto per tenerle compagnia e sostenerla.