Diventa definitiva la confisca del
patrimonio di Giovanni Iaria, deceduto nel 2013, già condannato
per associazione per delinquere di stampo mafioso, poiché
ritenuto esponente di rilievo della locale di 'ndrangheta di
Cuorgnè.
Iaria, zio di Bruno Antonio Iaria, condannato per
associazione di tipo mafioso, aveva intrecciato amicizie in
ambienti politici locali, che gli avevano consentito di
acquisire conoscenze e appoggi finalizzati alla realizzazione
degli interessi tipici del sodalizio mafioso.
Il provvedimento - che riguarda alcuni immobili per un valore
di 9 milioni di euro - diventa definitivo in seguito alla
pronuncia della Corte di Cassazione che ha dichiarato
inammissibili i ricorsi degli eredi Iaria. L'indagine della Dia
di Torino sul patrimonio di Iaria, sproporzionato rispetto ai
redditi dichiarati, ha evidenziato, tra l'altro, l'intestazione
fittizia di beni in ambito familiare e il reimpiego dei proventi
illeciti ricavati, a partire dagli anni '70 e fino alla data del
suo arresto.
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