Alla lista dei migranti che erano su nave Diciotti da due giorni 'mancavano' i numeri 166 e 123, quelli attribuiti a due eritrei, di 30 e 19 anni, perché erano riusciti a fuggire dal pattugliatore della Guardia costiera calandosi lato mare e raggiungendo la riva a nuoto. A ricostruire la storia è il Fatto quotidiano che ha raccolto la ricostruzione fatta dai due: "nuotavamo tra la nave e la banchina, rischiavamo di farci schiacciare, e passando sotto i pontili ci siamo graffiati con degli ami. Per tre volte abbiamo tentato di risalire sulla banchina, ma c'era sempre la Polizia". La notizia ha trovato conferma in fonti qualificate. Alla fine sono riusciti a andare via dal porto, hanno strappato i braccialetti con i numeri per non farsi riconoscere, e hanno incontrato altri eritrei che li hanno messi in contatto con un legale che si occupa di Ong. Il penalista, che li assiste, ha inoltrato richiesta di asilo politico per i suoi clienti con posta certificata.
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