La chiesa dei Santi Apostoli di
Piossasco (Torino) era gremita questa mattina per i funerali di
Roberto Mottura, l'architetto di 49 anni ucciso lo scorso 9
giugno durante un tentativo di rapina nella sua abitazione da
due malviventi che sono poi fuggiti. In prima fila la moglie
Laura e il figlio Tommaso, i parenti e gli amici di sempre che
con lui condividevano la passione per la mountain bike.
"Roberto ha coltivato nella famiglia un grande sogno, l'amore
per i valori della vita con le persone che hanno condiviso con
lui le stesse attese e speranze - ha detto nella sua omelia il
parroco, don Giacomo Garberò -. Il sogno ci ricorda che il
meglio deve ancora venire. Il sogno che Dio ha messo nel suo
cuore non è una meta irraggiungibile. Il sogno di una società
più umana e fraterna trova infatti il suo compimento nella
resurrezione. Ora Roberto, dal cielo veglia su tutti noi".
La salma è stata accompagnata al tempio crematorio di
Piscina.
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