Dopo ristoranti, piscine, palestre, cinema, stadi e teatri, il governo approva il nuovo decreto che rende obbligatorio l'uso del green pass per scuola, università e trasporti a lunga percorrenza. Il testo, 10 articoli, entra in vigore il giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dunque entro il 7 agosto.
Obbligo di green pass anche per chi vuole fare colazione nei salottini liberty con vista su Palazzo Reale dello storico caffè Gambrinus di piazza Trieste e Trento a Napoli. Nel caffè - tappa obbligata di tanti Capi di Stato e monarchi - un cameriere presidia l'accesso al salottino dagli stucchi ottocenteschi chiedendo ai clienti di esibire il certificato di avvenuta vaccinazione. "Al momento nessun problema - fa sapere il titolare Massimiliano Rosati - anche in considerazione del fatto che la stragrande maggioranza dei clienti d'estate privilegia i tavoli all'esterno. Tuttavia qualcuno, più sensibile all'arte, ci ha chiesto comunque di poter stare dentro e allora scatta l'obbligo di esibire il green pass. Da parte dei clienti stiamo riscontrando la massima collaborazione e perfino qualche eccesso di zelo. Come quei turisti svizzeri che oltre alla certificazione sono venuti con i passaporti in mano". Quasi tutti, spiega Rosati , "hanno il green pass già scaricato, altri invece mostrano il qr code. In tal caso il nostro personale attraverso l'app scaricata sul cellulare procede a verificare l'autenticità del codice".
I musei veneziani superano nel primo giorno la prova green pass. Pochissimi i casi cui c'è stata qualche difficoltà per gli addetti agli ingressi nel leggere correttamente i certificati sanitari di qualche turista straniero. Allo stesso modo, si contano finora sulle dita di una mano i visitatori che hanno dovuto rinunciare ad accedere ai luoghi di cultura in piazza San Marco, perché privi di certificazione verde. Alcuni, invece, tutti stranieri, si sono allontanati dopo aver letto le condizioni per accedere, altri hanno chiesto informazioni al personale all'ingresso, sbuffando e girando i tacchi. Delle circa 500 persone che alle 9.30 erano in coda per visitare il museo della Basilica, un terzo si è premurato di stampare il pass in formato cartaceo "per paura che lo smartphone smetta di funzionare" o "la batteria si esaurisca prima di arrivare alla soglia dei controlli". C'è anche chi si è munito di cartellina per conservare il certificato, per paura che "il QR code si rovini e sia illeggibile". Lo stesso vale per i turisti in coda a Palazzo Ducale, dove il personale del museo, per scongiurare rallentamenti all'ingresso, è stato suddiviso tra chi si occupa di scansionare il green pass, verificare i documenti e misurare la temperatura.
''Procedure di accesso rallentate ma regolari'' agli scavi di Pompei (Napoli), dove da oggi - come negli altri siti culturali italiani - è entrata in vigore la disposizione che regolamenta gli ingressi attraverso il green pass. A comunicarlo è l'ufficio stampa del parco archeologico. Stamani al via il servizio di tamponi antigenici gratuiti, all'esterno del sito, istituito in via sperimentale in collaborazione con Regione Campania e Asl Napoli 3 Sud per coloro che volessero visitare gli scavi ma non dispongano di green pass.
Il Green Pass non blocca l'afflusso al Museo Egizio di Torino. Già prima che si aprisse il grande portone di via Accademia c'erano davanti i primi visitatori. In coda, per prima, una studentessa 26enne di Padova. 'Ho il Green Pass dal 30 luglio - dice - spero lo facciano tutti per uscire al più presto da questo situazione. Quelli come me che già ce l'hanno non sono né più intelligenti, né più stupidi: si tratta solo di trovare la via d'uscita più veloce". "E' un passo obbligatorio - dicono due turisti - uno strumento per riconquistare la libertà perduta". Al momento sono 900 i visitatori prenotati, e 22 le visite guidate. Sono due i pass point allestiti: il primo lo passa solo chi è munito del Qr code, il secondo serve invece per la convalida tramite app governativa attraverso gli smartphone di cui è dotato il personale.
Questa sera prima prova di green pass all'Arena di Verona in occasione della rappresentazione di Nabucco, ancora con il limite massimo di 6000 spettatori, ma per la prima volta dopo l'entrata in vigore dell'obbligo del certificato verde. La Fondazione Arena si è attrezzata assumendo altri venti collaboratori che si occuperanno della lettura del green pass con i lettori ottici. La dirigenza della Fondazione Arena ha già invitato chi è in possesso del biglietto a presentarsi almeno un'ora e mezza prima dell'inizio dell'opera. I cancelli apriranno alle 18,30. L'ingresso sarà consentito anche presentando l'attestato di tampone negativo eseguito entro le 48 ore precedenti, il certificato di vaccinazione o di guarigione. Chi fosse sprovvisto di green pass o di analoga certificazione non potrà ottenere il rimborso del biglietto.
Anche nel capoluogo umbro cittadini e gestori si sono trovati a dover fare i conti subito di prima mattina con i nuovi protocolli legati all'obbligo del green pass, tra volontà di rispetto delle regole ma anche dubbi e timori. Ed in qualche caso con pochi cambiamenti. In merito ai bar, con gente seduta ma al momento per consumare nei tavoli all'esterno complice la giornata di sole, il nuovo protocollo con il certificato verde sembra non aver portato grossi cambiamenti per i gestori. "Abbiamo iniziato a rispettare il decreto - commenta un dipendente di un bar in piazza della Repubblica - ma ancora direi che un po' di incertezza e confusione c'è. Siamo solo tenuti o obbligati a controllare? Vedremo anche in generale come saranno i controlli e le eventuali sanzioni".
Buona la prima per i musei fiorentini stamani per il debutto dell'obbligo di green pass per entrare nei siti culturali. "Non c'è fila e non abbiamo registrato problemi", dice Riccardo Pollastri, rappresentante della rsu di Opera Laboratori che coordina l'accoglienza degli Uffizi che oggi hanno 4.500 prenotati. "L'unico fatto che si ripete è che il green pass diventa attivo dopo che sono trascorsi 15 giorni dalla prima dose, mentre le persone pensano che sia valido appena lo ricevono. Quindi ai controlli il lettore nega l'accesso. In quel caso gli facciamo vedere la lista delle farmacie che fanno tamponi rapidi".
Partenza 'morbida' per il Green Pass nei bar e nel mondo della ristorazione di Rimini. Il debutto del certificato vaccinale, al suo primo giorno di applicazione, non scalfisce il rito del cappuccino e cornetto, in centro storico o affacciati al mare. Complici i tanti dehors che i locali della Riviera hanno approntato da settimane così da permettere di mangiare e bere all'aperto, riminesi e turisti non hanno rinunciato a una colazione o a un brunch tra un commento e l'altro - piccato o più soft - sull'introduzione della nuova misura anti-Covid.
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