"Non chiudiamo le porte alla loro speranza": lo ha detto il Papa all'Angelus la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. "E' necessario camminare insieme, senza pregiudizi, senza paure, ponendosi accanto a chi è più vulnerabile, migranti, rifugiati, sfollati, vittime della tratta e abbandonati. Siamo chiamati a costruire un mondo sempre più inclusivo che non escluda nessuno". Il Papa ha poi salutato "quanti nelle varie parti del mondo stanno celebrando questa giornata", i fedeli riuniti a Loreto per l'iniziativa della Cei; "saluto e ringrazio le diverse comunità etniche presenti qui in piazza con le loro bandiere", ha aggiunto rivolgendosi anche ai rappresentanti del progetto 'Apri' di Caritas Italina, a Migrantes della diocesi di Roma e al Centro Astalli. "Grazie a tutti per il vostro impegno generoso".
Poi il Papa ha invitato i fedeli in piazza a recarsi presso il monumento, all'interno del colonnato del Bernini, dedicato ai migranti: "Prima di lasciare la piazza vi invito a avvicinarsi a quel monumento là", "la barca con i migranti e a soffermarvi sullo sguardo di quelle persone e cogliere in quello sguardo la speranza che oggi ha ogni migrante di ricominciare a vivere.
Andate là, vedete quel monumento. Non chiudiamo le porte alla loro speranza".
"La corsa agli armamenti, comprese le armi nucleari, continua a sprecare risorse preziose che sarebbe meglio utilizzare a beneficio dello sviluppo integrale dei popoli e per proteggere l'ambiente naturale", ha detto Papa Francesco in un tweet per la Giornata internazionale per l'eliminazione totale delle armi nucleari che si celebra oggi.
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