Il Mose non si alza, perchè la marea non raggiunge il limite minimo previsto, ma la basilica di San Marco, a Venezia, va comunque in sofferenza, invasa dall'acqua. E' accaduto stamane, complice lo stravolgimento, in positivo, delle previsioni meteorologiche.
Le paratoie a mare a difesa della laguna erano pronte a levarsi per la prima volta quest'autunno con una minima di marea di 110 centimetri già dall'alba, ma alla conferma delle previsione che l'acqua si sarebbe fermata al massimo a 105 centimetri le operazioni di innalzamento delle barriere mobili sono state stoppate nella notte. Tutto bene per il centro storico in generale, ma non per le parti più basse della città, come il sestiere di San Marco, che va a fondo con soli 80 centimetri. Poco dopo le 11 si è capito che il 'salotto buono' del capoluogo lagunare non sarebbe stato risparmiato: prima l'acqua della laguna ha invaso per qualche centimetro la piazza, lasciando solo qualche piccola area dei 'masegni' scoperta, poi ha aggredito la Basilica di San Marco, dove da fine agosto sono iniziati i lavori per mettere il sicurezza almeno il nartece, l'ingresso dell'edificio sacro. La marea con la sua anima corrosiva ha cominciato a risalire gli angoli laterali, sfiorando i marmi policromi delle colonne, come il porfido rosso, il verde antico e il nero di Aquitania, e i mosaici bizantini. Gli operai che stavano lavorando alle opere di difesa dell'atrio hanno dovuto interrompere i lavori per la supremazia dell'acqua salata. "Sembrava che la marea se ne fosse andata, che stesse scendendo - dice il primo Procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin - poi improvvisamente è risalita e si è impadronita del nartece". Per domani la situazione meteorologica è data in miglioramento, almeno sulla carta: in mattinata si prevede una massima di marea di 1 metro e per giovedì di 95 centimetri.
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