Le ultime precipitazioni sono state deboli e poco incisive per cui l'area del distretto del Po è ancora in una condizione "estremamente deficitaria" per la quantità di risorsa idrica presente e stimata. È la conclusione della seduta odierna dell'Osservatorio sulle crisi idriche dell'Autorità distrettuale (AdbPo - Mite) che si riaggiorna al 6 maggio.
Il bilancio degli analisti delinea ancora un profilo emergenziale: le portate del fiume Po "restano sotto le medie storiche in quasi tutte le stazioni di rilevamento"; i grandi laghi Alpini "non hanno innalzato, se non solo sensibilmente, le proprie capacità di invaso"; la produzione di energia idroelettrica, "in questo momento di necessità, è pressoché ferma o a singhiozzo", mentre la gran parte del comparto agricolo "è stato costretto a far slittare le semine di due settimane confermando ad oggi un dato di prelievo di acqua a scopo irriguo ai minimi storici". Nel Delta del grande fiume "il cuneo salino risale pesantemente per oltre 10-12 chilometri dalla costa adriatica e costringe i Consorzi di bonifica locali (Delta Rovigo) a chiudere quasi completamente il prelievo di derivazione, limitandosi alle poche ore di bassa marea. Anche l'emergenza idropotabile, compensata dall'invio di autobotti, che riguardava alcuni comuni piemontesi oggi tocca anche territori lombardi nel Varesotto e Bresciano".
"Le previsioni stimate ci consegnano due possibili perturbazioni in arrivo, una prima più leggera e una più incidente a cavallo del 25 aprile - spiega Meuccio Berselli, segretario AdbPo - Per questo faremo subito un bilancio ai primi giorni del mese di maggio per verificare se il quadro complessivo sarà migliorato e quali ulteriori provvedimenti prendere e concertare con le amministrazioni regionali oltre a quelli già adottati".
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