Moussa Sangare, l'uomo fermato con l'accusa di essere l'uomo che ha ucciso a coltellate in strada Sharon Verzeni, ha 31 anni, è italiano e originario di una famiglia della Costa d'Avorio. Sangare. Secondo gli inquirenti, è lui l'uomo che appare nelle immagini delle telecamere di sorveglianza mentre in bicicletta, la notte fra il 29 e il 30 luglio scorsi, si allontanava velocemente dal luogo dell'omicidio a Terno d'Isola (Bergamo). A lungo i militari hanno lavorato sulle immagini dei sistemi di videosorveglianza per identificarlo.
L'uomo, disoccupato, è nato a Milano ma viveva da solo a Suisio, a pochi chilometri di distanza da Terno d'Isola, dopo aver ricevuto una denuncia per maltrattamenti da sua madre e sua sorella. L'uomo è cresciuto a Susio, dove ha giocato anche nella locale squadra di calcio.
Era un abituale frequentatore della piazza di Terno d'Isola, ma la sera che ha ucciso la donna, dopo esser uscito da casa con 4 coltelli, non c'era passato.
Il 31enne, in passato, ha avuto delle collaborazioni con Izi e Ernia, due rapper italiani. La circostanza, riferita da diversi residenti a Suisio, è stata confermata dagli investigatori. "Anni fa ha collaborato alla canzone 'Scusa' di Izi", ha detto un ragazzo che lo conosceva di vista, indicando il video da 14 milioni di visualizzazioni su YouTube e che porta anche la firma di 'Moses Sangare'.
"Aveva davanti una carriera, so che voleva anche partecipare a XFactor", dove è stato subito eliminato. Il suo nome d'arte compare anche nel video di una canzone del rapper Ernia insieme a Izi dal titolo 'Fenomeno'.
Un ragazzo del paese, che lo conosceva di vista, racconta che "negli ultimi tempi era cambiato" e che dopo la morte del padre era rimasto con la sorella e la madre, affetta da gravi problemi di salute. La sorella ha spiegato che Moussa "aveva problemi di droga" e che non abitava più con loro da circa un anno.
"Non aveva buoni rapporti con la madre, li sentivo litigare tanto, anche alle tre e alle quattro di notte", racconta un vicino di casa. Il giovane aveva vissuto un periodo negli Stati Uniti: "Da quando era tornato dall'America, era diventato diverso, da casa sua si sentivano spesso litigi", racconta un vicino di casa.
"Quattro o cinque mesi fa aveva dato fuoco alla casa - racconta un altro vicino - Si 'faceva' qua, in piazza. Avevo l'intuizione che prima o poi sarebbe successo qualcosa".
Un'altra vicina di casa ha ricordato invece che "qualche mese fa erano intervenuti i carabinieri" perché "aveva menato la sorella".
"Io abito qua dal 2016, loro c'erano già. Moussa era un bravo ragazzo, di talento. L'ho visto cambiare quando è tornato dall'Inghilterra, era 'bruciato'", ha detto un altro vicino.
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