Avevano convinto i genitori di un
bambino di due anni affetto da una forma tumorale ad abbandonare
le cure tradizionali per somministrargli una "fantomatica
terapia effettuata a distanza da non meglio identificata e
collegata corrispondente all'estero, mediante l'utilizzo di un
macchinario 'scio' ubicato negli Usa basato sulla fisica
quantistica e sull'utilizzo di campi magnetici, che avrebbe
potuto curare il paziente". Il tutto senza essere neppure
medici. Per questo una 40enne, una 39enne e un 46enne sono
finiti ai domiciliari accusati in concorso tra loro di tentata
estorsione, sostituzione di persona, esercizio abusivo di una
professione, truffa e lesioni personali. Ad indagare sono stati
i carabinieri di Breno (Brescia).
I genitori si erano fatti convincere ma dopo aver denunciato
i finti medici e vedendo che il trattamento non portava ai
risultati sperati ma ad un peggioramento della malattia, avevano
fatto riprendere le cure tradizionali al figlio. Il caso era già
finito a Striscia la notizia. Il gip scrive che da parte di una
degli arrestati c'è stata una "condotta minacciosa posta in
essere anche nei confronti del medico oncologo che curava il
bambino".
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