L'ipotesi di filtrare l'accesso dei visitatori ai Pronto soccorso, più poliziotti nei presidi sanitari, più telecamere di videosorveglianza disponibili ma anche arresto in flagranza in differita: sono le misure allo studio per mettere un argine agli episodi di violenza ai danni di medici e infermieri di cui si è parlato nel corso di un vertice col sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e i ministri Luca Ciriani, Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Orazio Schillaci.
"Attualmente - è stato fatto notare al termine - sono 198 i presidi di polizia attivi nelle strutture ospedaliere del territorio nazionale, a fronte dei 126 preesistenti. Dall'inizio del 2023 si è registrato un incremento di 72 presidi, pari al +57,1%. E' stato anche aumentato anche il numero degli operatori della Polizia impiegati: da 299 a 432, pari al +69,2%. È stato assicurato, inoltre, l'ampliamento delle fasce orarie giornaliere di apertura dei presidi".
Basterà? E' presto per dirlo. Il fenomeno della violenza contro i sanitari - ha detto tra l'altro il ministro della Salute Schillaci, si lega anche ad un "problema culturale, perché nel tempo si è degradato il rapporto medico-paziente".
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