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Aggressore ucciso nel Riminese con cinque colpi

Aggressore ucciso nel Riminese con cinque colpi

Dati dell'autopsia saranno confrontati con una perizia balistica

BOLOGNA, 03 gennaio 2025, 18:12

di Anna De Martino

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Pregava in arabo, ripetendo più volte la stessa frase letta nel Corano, Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, l'egiziano 23enne che la notte di Capodanno ha accoltellato quattro persone prima di essere ucciso a colpi di pistola dal comandante dei carabinieri di Verucchio, Luciano Masini. Per la precisione cinque colpi, di cui uno alla spalla destra e gli altri tra il torace ed il capo. Questo il primo dato emerso dall'autopsia disposta dalla Procura della Repubblica che ha iscritto nel registro degli indagati il comandante Masini per eccesso colposo di difesa.

   "Tali dati andranno valutati dal medico legale e dall'esperto balistico, nominato dalla Procura di Rimini - si legge in una nota dell'Arma dei carabinieri di Rimini - L'analisi sugli indumenti della vittima permetterà altresì di stabilire la distanza tra le parti al momento degli ultimi spari e la conseguente ricostruzione dell'azione, la cui prima parte è ripresa dai filmati acquisiti".

   Al momento il comandante Masini che non è stato oggetto di alcun provvedimento disciplinare o di altra natura ed è volontariamente in riposo dal servizio attivo per qualche giorno. Le indagini sono svolte dal nucleo investigativo dei carabinieri di Rimini.

   Il video in possesso degli inquirenti è quello di un cellulare di una persona presente in strada al momento dei fatti la notte di Capodanno a Villa Verucchio, frazione del comune di Verucchio nell'entroterra riminese. Si vedrebbe il giovane che avanza, si sente cosa dice in arabo, e si vede il comandante dei carabinieri sparare i primi colpi, ma non gli ultimi. Il giovane presentava lividi compatibili con due colpi di rimbalzo alle gambe, ragionevolmente di due dei primi colpi di avvertimento, sparati a terra dal comandante, nella fase di avvicinamento del giovane, armato del coltello. In totale il carabinieri ha sparato 12 dei 15 colpi totali nella pistola d'ordinanza, cinque hanno colpito il ragazzo direttamente altri indirettamente.

   Il giovane aveva con sé una copia del Corano e una corona per pregare. Ma al momento non è possibile accertare se avesse contatti con frange radicalizzate.

   I genitori che vivono in Egitto hanno espresso la volontà di riavere in patria la salma del figlio. A Villa Verucchio intanto ieri sera si è tenuta una manifestazione a sostegno del comandante Masini. Avviata anche una raccolta fondi per le spese legali che dovrà sostenere. Già raccolti quasi 14 mila euro. 
   

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