Valorizzare il patrimonio artistico
della Collezione Verzocchi, uno degli esempi più originali di
raccolte d'arte focalizzate sul tema del lavoro. E' l'obiettivo
di un progetto digitale lanciato dal Comune di Forlì-Assessorato
alla Cultura in partnership con Città di Ebla. Sul sito
www.collezioneverzocchi.com verranno periodicamente pubblicati
video di alcuni minuti in cui artisti visivi, attori, registi,
intellettuali, protagonisti della cultura italiana ed esperti di
varie discipline si cimenteranno nella narrazione di un dipinto
della collezione scelto in base alle loro sensibilità e
interessi, stabilendo un rapporto 1:1 con un'immagine che potrà
aprirsi anche a riflessioni sul presente e sul proprio lavoro.
Un viaggio nella pittura italiana del secondo dopoguerra e nella
storia del Paese attraverso voci, sguardi, suggestioni e idee di
numerosi autori contemporanei.
Si partirà sabato 1 maggio (data che celebra i sessant'anni
della donazione della Collezione al Comune di Forlì da parte
dell'imprenditore Giuseppe Verzocchi) con l'azione performativa
di Cesare Pietroiusti e i commenti alle pitture di Mario Mafai,
Giulio Turcato, Massimo Campigli e Afro di Claudio Verna,
Gregorio Botta, Cecilia Canziani e Claudio Zambianchi, cui
seguiranno, nelle prossime settimane, gli interventi di altri
autori. Il racconto procederà idealmente lungo due fili
conduttori: la messa a fuoco dello stato della pittura italiana
del secondo dopoguerra, evidenziando soprattutto la coesistenza
dei due percorsi di ricerca che hanno dato forma e senso alla
grande arte del '900, la figurazione e l'astrazione, e la messa
in evidenza del valore di "documento storico" della Collezione
con il racconto, attraverso le opere, di un'Italia che non c'è
più: un Paese di pescatori, contadini, sarte, merlettaie,
mondine, fabbri, colti in un paesaggio ancora profondamente
rurale ma già semi urbanizzato.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA