Quattro chiese rupestri inedite, di
epoca medievale, sono state scoperte a Matera, nei rioni Sassi,
patrimonio dell'Umanità, nel corso del 2021 da altrettanti
giovani studiosi durante ricerche e approfondimenti in
concomitanza con l'aggiornamento del catasto dei beni comunali.
Si tratta dei siti rupestri di Sant'Eugenia in via D'Addozio,
San Cataldo al Lombardo in via Rosario, Sant'Andrea alla Civita
e San Bartolomeo vecchia.
Lo hanno reso noto nel corso di una conferenza, svoltasi in
Municipio, Francesco Foschino, Raffaele Paolicelli, che hanno
curato per il Comune l'aggiornamento del Catasto dei beni
comunali, e Gianfranco Lionetti e Marco Pelosi, autori nei
giorni scorsi di un corposo lavoro di ricerca territoriale e di
archivio sul ''Riflessi storici e toponomastici di Matera''.
I nuovi siti rupestri hanno storie di ritrovamento e
individuazione diverse che spaziano dal cambiamento di
destinazione d'uso (abitazioni, alberghi) all'occultamento per
esigenze funzionali, come è accaduto per Sant'Andrea alla Civita
a seguitò del crollo di una strada avvenuto nel 1904. Gli ex
luoghi di culto hanno messo in luce aspetti artistici e
architettonici interessanti, con la presenza di tracce di
affreschi, archi con ghiera, absidi di pregevole fattura e
oggetto di approfondimento.
Il lavoro di ricerca, che sarà pubblicato sulla rivista
Mathera edita da Antros, fa parte di uno studio più ampio che ha
consentito di segnalare tra i beni censiti anche altri otto dei
quali era incerta o errata l'ubicazione. Il prossimo 22 dicembre
chiese rupestri inedite e segnalazioni saranno presentate alla
città. Le nuove scoperte si aggiungono a un patrimonio rupestre
di oltre 140 chiese sparse per l'agro, tra le quali primeggia
per bellezza e conservazione la ''Cripta del Peccato
Originale'', nota come la ''Cappella sistina del rupestre''.
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