Confinata nella tragedia del
terremoto che nel '68 la distrusse insieme ad altri tredici
paesi della Valle del Belice, Gibellina nel 2026 sarà Capitale
dell'arte contemporanea, mettendo a frutto la visionaria impresa
cominciata all'indomani del sisma da Ludovico Corrao, tre volte
sindaco della città, e che ha visto in quest'angolo di Sicilia
esercitarsi la fantasia di artisti, architetti, registi
teatrali, musicisti, come Philip Glass, Peter Stein, Alberto
Burri, solo per citarne alcuni. Ma a un passo dalla vetta, ecco
il colpo di scena: Calogero Pumilia, ex parlamentare e
presidente dal 2015 della Fondazione Orestiadi, la creatura nata
nel '92 per opera di Corrao, si dimette sbattendo la porta.
La Fondazione è protagonista delle attività culturali di
Gibellina e dieci anni fa veniva data per morta, prima che
Pumilia la rimettesse in sesto. Cosa è successo? "Una modesta,
cinica congiura paesana - dice Pumilia -. Le figlie di Corrao,
Francesca e Antonella, spalleggiate dallo sponsor della
Fondazione, intendono esercitare un protagonismo diretto. E
pensare che fu Francesca, nel 2015, a chiedermi di presiedere la
Fondazione, indebitata per 1,6 milioni di euro e alle soglie
della chiusura. Gli stipendi non venivano pagati da un anno e mi
fu subito consigliato di licenziare tutti. Ora i dieci
dipendenti vengono pagati con regolarità. Quando accettai la
presidenza, l'allora consigliere della Fondazione, Nino
Buttitta, figlio del poeta dialettale Ignazio, mi disse: 'Si
fuoddi', sei matto. Eppure, vendetti tre quadri e trovai un
accordo con le banche per rientrare dal debito. Da allora le
attività si sono moltiplicate. Non potendomi attaccare sul piano
gestionale (l'ultimo finanziamento regionale ammonta a 980 mila
euro, mezzo milione in più rispetto al precedente), mi accusano
di cose inesistenti, come aver distribuito consulenze. Nulla di
più falso. Ricordo che per statuto non percepisco un solo
centesimo dalla Fondazione. Per proteggere la mia dignità non mi
restano che le dimissioni. In Sicilia spesso si è molto bravi a
trasformare un'opportunità in un'occasione di rissa banale e
volgare".
"E' la seconda volta - aggiunge - che la famiglia Corrao mi
dà il benservito: il primo me lo diede Ludovico, la mattina dopo
aver cenato piacevolmente con lui mi spedì una lettera di
licenziamento da segretario generale della Fondazione, senza
neanche avvertirmi. Ovviamente, non intrapresi alcuna azione
legale".
Se il 2026 Gibellina sarà la Capitale dell'arte
contemporanea, da quattro giorni Agrigento è capitale italiana
della cultura 2025, "e non ha uno straccio di programma",
sottolinea Pumilia. "Regista" di entrambe le iniziative è
Roberto Albergoni, che nella città dei Templi - dice l'ex
presidente della Fondazione Orestiadi - è ridotto a svolgere la
funzione di formale garante di scelte o di non scelte altrui".
Riguardo all'accaduto, Albergoni spiega di essere "rimasto
sorpreso dalle dimissioni", e il Cda della Fondazione, nel
ringraziare Pumilia per il lavoro svolto, dice di averle
"apprese con dispiacere" mentre il sindaco di Gibellina
Salvatore Sutera dice di essere ''stupito dalla decisione''.
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