"Un popolo non muore con il crollo
delle case, resta vivo per i valori che ha nell'anima": questa
frase di Giorgio Zamberletti pronunciata il 30 aprile 1977
quando terminò il mandato come commissario in Friuli resta
valido anche oggi che la calamità non è un terremoto ma una
pandemia.
Non a caso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
l'ha citata nel suo ricordo di Zamberletti, che apre 'La luna
sulle ali', biografia del padre della Protezione civile scritta
dal giornalista Gianni Spartà e dal funzionario della Protezione
civile Lorenzo Alessandrini ed edita da Macchione editore a un
anno dalla sua morte. Una biografia con corredo fotografico che
Zamberletti voleva fosse pubblicata sotto l'egida delle
istituzioni (in questo caso Comune di Varese e Protezione
civile) e che si basa sulle registrazioni audio dei racconti
fatti da lui stesso,
"La Repubblica gli è grata per quello che ha saputo dare alla
comunità" è la conclusione del Capo dello Stato e il volume, che
ha come spina dorsale una serie di dialoghi con Zamberletti, ne
è la dimostrazione. Dal soccorso dopo il terremoto del Friuli, a
quello dell'Irpinia, passando per il salvataggio di un migliaio
di boat people in fuga dal Vietnam, al rapimento Moro. Lui,
all'epoca 'semplice' deputato DC, fu allertato da Francesco
Cossiga, allora ministro dell'Interno, perché si tenesse pronto
a incontrare le Br. "Cossiga mi parlò di Signorile, mi disse - è
il racconto di Zamberletti - che il contatto era stato stabilito
e che avrei dovuto incontrare
emissari delle BR, non si capiva ancora bene per che cosa:
sperabilmente per aprire un negoziato. Sarei stato accompagnato
dal colonnello Antonio Varisco, simpaticissimo, bravissimo, un
anno dopo ucciso proprio dalle Brigate Rosse.". Non ci fu nessun
incontro, nel giorno in cui si aspettavano l'arrivo di Moro
libero in Vaticano, fu trovato il suo cadavere.
Ma fu dopo la tragedia di Vermicino, la morte il 13 giugno
1981 del piccolo Alfredino Rampi dopo che era caduto in un pozzo
artesiano, che ebbe il via libera all'opera di cui ancora
lascia l'eredità: "fu proprio dopo quella vicenda che Pertini mi
disse: Zamberletti, adesso devi farmi la Protezione Civile.
Dammi la tua parola". Parola mantenuta.
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