Momento particolarmente felice per
la musica d'organo e per il patrimonio organistico di Bologna:
dopo i due concerti tenuti nelle settimane scorse da Catalina
Vicens sugli organi storici di San Michele in Bosco (uno
strumento a canne di grandissimo pregio costruito dal 1524 al
1526 dall'organaro bresciano Giovanni Battista Facchetti) e di
San Martino (tra i più prestigiosi strumenti costruito dal
ferrarese Giovanni Cipri nel 1556), si possono ora ascoltare
assieme i due organi custoditi nella Basilica di San Petronio.
Si tratta di due organi storici, collocati nel presbiterio ai
lati dell'altare maggiore, costruiti da Lorenzo di Giacomo da
Prato tra il 1471 e il 1475, il più antico organo conosciuto a
tutt'oggi perfettamente funzionante, e da Baldassarre Malamini
nel 1596, fatti restaurare dall'organista bolognese Luigi
Ferdinando Tagliavini e da Oscar Mischiati tra il 1974 e il
1982.
Quello di destra, di Lorenzo da Prato, ha accompagnato
l'incoronazione di Carlo V nel 1530. Quello di sinistra di
Malamini da Cento venne aggiunto per consentire l'esecuzione di
composizioni policorali. Entrambi gli strumenti sono stati
rivestiti e decorati in età barocca con statue di angeli, santi
e personaggi biblici legati alla musica.
Il 9 novembre alle 16, gli amanti della musica organistica
avranno la rara possibilità di ascoltarli entrami in un concerto
organizzato dall'Accademia Filarmonica di Bologna per il suo
ciclo Il Sabato all'Accademia, un appuntamento del tutto
speciale durante il quale Michele Vannelli, maestro di cappella
della Basilica di San Petronio e organista della Cattedrale
metropolitana di S. Pietro, e Francesco Tasini, docente di
Organo e Composizione organistica ai Conservatori di Parma e
Ferrara, eseguiranno musiche di compositori del XVI e XVII
secolo. Il pubblico avrà l'occasione di assistere al concerto da
una posizione privilegiata, seduto nel presbiterio, dove potrà
godere appieno della musica.
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