Dal 28 agosto sarà la Rai a muovere i
primi passi verso la nuova tv digitale terrestre. Negli stessi
giorni in cui compie 15 anni di vita Tivùsat (la piattaforma
satellitare partecipata da Rai, Mediaset e Tim), nata con lo
scopo di fare arrivare la televisione dove il digitale terrestre
arriva con difficoltà. In particolare, i canali Rai Storia, Rai
Scuola e Rai Radio 2 Visual passeranno al nuovo standard. E sarà
inoltre possibile ricevere anche Rai1, Rai2 e Rai3 sui canali
501, 502 e 503 in standard Dvb-T2.
Per i consumatori che hanno un apparecchio televisivo
compatibile con la nuova tecnologia (quelli acquistati a partire
dal 22dicembre 2018) non cambia praticamente nulla. Basterà fare
una risintonizzazione. Per gli altri (si stima che siano circa
8-10 milioni di italiani), che si accorgeranno del problema
perché non vedranno più alcuni canali del servizio pubblico,
sarà necessario acquistare un decoder o una tv.
Lo switch-off di fine estate, al quale ne seguiranno
inevitabilmente altri, non riguarderà chi la tv la guarda
tramite tivùsat. La piattaforma satellitare gratuita, che ha
appena compiuto 15 anni, ha come obiettivo originario proprio
consentire di vedere su tutto il territorio italiano, dalle
montagne alle isole, l'intero bouquet del digitale terrestre.
Una missione compiuta e riconosciuta dalle stesse istituzioni. E
comunque implementata negli anni con un bouquet che arriva ad
oltre 130 canali tv, di cui 70 in Hd e 7 in 4K. Spazio a
intrattenimento, sport, cinema e programmi per i più giovani.
Nutrito poi il numero di canali di news internazionali che
spalancano una finestra sul mondo. Oltre alla possibilità di
vedere tutti i tg regionali della Rai. Per l'installazione di
tivùsat basta una parabola, un decoder (o una Cam) e una smart
card. Il tutto senza canone mensile e senza preoccuparsi del
susseguirsi degli switch off.
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