Niente accordo delle categorie del pubblico impiego di Cgil e Uil sul rinnovo del contratto Funzioni centrali 2022-24. "Oggi il governo e l'Aran si prendono la responsabilità di scegliere la via della rottura di una trattativa ancora in corso, che lasciava ancora margini per migliorare un testo che non dà risposte adeguate alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto". Così i segretari generali di Fp-Cgil e Uil-Pa, Serena Sorrentino e Sandro Colombi, sulla trattativa per il contratto su cui si va verso la firma degli altri sindacati. Le categorie di Cgil e Uil parlano di "una forzatura", anche alla luce dell'incontro convocato per lunedì a palazzo Chigi, "tra i cui temi c'è anche la vertenza dei settori pubblici".
"Io credo che sia arrivato il momento di una vera e propria rivolta sociale perché avanti così non si può più andare". Lo ha affermato Maurizio Landini, segretario Cgil, parlando dello sciopero generale a margine della assemblea nazionale dei delegati a Milano. "Sarebbe utile che la politica si occupasse anche di questi temi: delle condizioni di vita e di lavoro delle persone" era stata la sua premessa. Landini ha spiegato che il sindacato lavora per cambiare la legge di bilancio, "perché il salario, la sanità, lo studio, la stabilità di vita delle persone deve tornare ad essere al centro della politica".
Per Landini lo sciopero generale del 29 novembre "non è che l'inizio di una mobilitazione e di una battaglia perché il nostro obiettivo non è semplicemente migliorare o cambiare la legge di bilancio, il nostro obiettivo è cambiare e migliorare il nostro paese". Anche, ha aggiunto, "attraverso l'uso dei referendum" perché "pensiamo che per difendere la libertà di esistere di chi per vivere ha bisogno di lavorare le persone debbono avere dei diritti".
"Bisogna prendere atto di un voto democratico che è stato espresso e di un consenso esplicito che ha fatto prevalere Trump. Credo che dietro a questo ci sia sicuramente anche una rabbia". Così il segretario della Cgil Maurizio Landini sulla vittoria di Donald Trump alla presidenza Usa, a margine dell'assemblea nazionale dei delegati e delle delegate del sindacato. Una rabbia che per Landini "si è espressa a partire anche da un peggioramento delle condizioni di vita delle persone e da una domanda di 'basta guerre' e di risolvere i problemi che le persone hanno".
"Coi dazi non si va da nessuna parte. Ma penso che l'Europa abbia un problema suo specifico. L'Europa è una entità geografica e di fronte agli Stati Uniti, la Cina e il resto de mondo, non esiste", ha risposto Latini a chi gli ha chiesto un commento sull'ipotesi che i Paesi europei si muovano alla spicciolata nei confronti di eventuali nuove politiche tariffarie della presidenza Trump americana. "La crisi dell'Italia e dell'Europa nasce proprio da questa assenza" ha concluso.
Foti: 'Le parole di Landini integrano gli estremi di un reato'
"Ci chiediamo con quale coraggio il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, inciti alla rivolta sociale. Stia molto attento Landini, a incitare alla rivolta sociale, perché integra gli estremi di un reato, oltre a perdere totalmente la faccia. Capiamo che oggi Landini debba tentare di fare il rivoluzionario in Italia per cercare di scimmiottare i milioni di Americani che col voto la rivoluzione l'hanno fatta davvero". Lo dichiara il capogruppo di FdI alla Camera dei deputati, Tommaso Foti. "Dopo l'aumento del suo stipendio di quasi trecento euro al mese alla faccia dei suoi appelli al salario minimo, è rimasto da solo a credere ai suoi esilaranti proclami di insurrezione", aggiunge.
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