Il presidente Usa Joe Biden "sta prendendo in considerazione" di revocare i limiti all'uso da parte di Kiev delle armi "a corto raggio" statunitensi per attaccare in Russia. A scriverlo è il Washington Post, secondo cui cresce la preoccupazione dell'amministrazione americana per la vulnerabilità ucraine sul campo di battaglia.
Sarebbe l'ennesima svolta a favore delle richieste di Volodymyr Zelensky, con Mosca che accusa la Nato di trascinare il mondo verso una guerra totale e ha già allertato le forze nucleari.
Nei corridoi della Casa Bianca il dibattito è aperto, mentre di ora in ora crescono gli Alleati che si dicono favorevoli a usare le armi occidentali in Russia, capitanati dalla Francia di Emmanuel Macron. Resta invece inamovibile il no bipartisan dell'Italia, che esclude l'utilizzo del suo materiale militare per colpire il territorio russo e l'invio di soldati in Ucraina.
Varsavia ha già precisato che "non ci sono restrizioni sulle armi polacche fornite all'Ucraina", e anche Stoccolma - che ha annunciato aiuti militari per 1,16 miliardi di euro all'Ucraina - non è contraria all'uso delle armi svedesi in Russia. Della stessa idea sono Repubblica Ceca, Olanda e i Baltici. Per ultime, anche la Finlandia e il Canada hanno dato luce verde all'uso delle loro armi su suolo russo.
La cordata dei favorevoli vede l'endorsement del segretario della Nato Jens Stoltenberg, che a Praga proverà a far sentire le loro ragioni. L'idea non è quella di favorire "un'escalation", assicura una fonte atlantica all'ANSA. Ma sarà difficile abbattere il muro dei contrari, tra questi l'Italia.
Fonti Nato: a Praga il dibattito sull'uso delle armi per Kiev
Al centro della ministeriale Esteri informale di Praga, gli alleati della Nato discuteranno della situazione sul campo in Ucraina, che desta "molta preoccupazione", e i Paesi più inclini a "fare di più" e "in modo differente" per Kiev proveranno a convincere i più cauti a "rimuovere le restrizioni" sull'uso delle armi. Lo fa sapere un'alta fonte diplomatica alleata all'ANSA. Il campo dei 'falchi' è guidato dalla Francia, nel campo opposto invece siedono Germania, Usa e Italia. Le parole del Cancelliere Olaf Scholz vengono giudicate "un passo avanti".
L'idea non è quella di favorire "una escalation", assicura la fonte, ma di "adattare" alla strategia difensiva dell'Ucraina, che deve operare in uno scenario diverso poiché la Russia "ha cambiato tattica" nel corso dell'offensiva a Kharkiv. La discussione naturalmente avviene nel quadro della preparazione del summit di Washington e della costruzione del pacchetto per l'Ucraina, che comprende diverse opzioni.
La Casa Bianca annuncia una nuova fabbrica di munizioni per Kiev
Apre i battenti in Texas, vicino a Dallas, la General Dynamics, una nuova fabbrica del Pentagono che produrrà presto 30 mila proiettili d'artiglieria al mese per gli obici da 155 millimetri, che sono diventati cruciali per lo sforzo bellico di Kiev. Lo ha annunciato il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale John Kirby.
Si arriverà così a circa il doppio delle attuali capacità di produzione in Usa, dove l'obiettivo prefissato è di arrivare a 100 mila proiettili entro la fine del 2025. L'Ucraina ha sparato tra i 4.000 e i 7.000 proiettili di questo tipo al giorno per diversi mesi nel 2023, secondo il segretario generale della Nato, prima che le lotte intestine tra i repubblicani alla Camera bloccassero ulteriori finanziamenti per le spedizioni di armi del Pentagono.
Berlino: confidenziali gli accordi con Kiev sull'uso delle armi tedesche
"Noi abbiamo fatto degli accordi sull'uso delle armi consegnate e queste valgono e sono confidenziali". Lo ha detto il portavoce del cancelliere tedesco Olaf Scholz, Steffen Hebestreit, in conferenza stampa a Berlino, incalzato sulla questione se il Kanzler abbia cambiato la sua posizione rispetto al passato e veda ora possibili attacchi su obiettivi russi da parte dell'Ucraina con armi tedesche.
Casa Bianca: "Gli Usa saranno al vertice di pace in Svizzera"
"Come sapete, abbiamo partecipato attivamente a ciascuno dei precedenti vertici di pace ucraini. Il governo degli Stati Uniti vi partecipa. E saremo rappresentati al prossimo vertice" che si terrà in Svizzera il 15 e 16 giugno, ha dichiarato l'addetta stampa della Casa Bianca Karin Jean-Pierre, spiegando di non avere informazioni specifiche sulla partecipazione del presidente Joe Biden al vertice di pace. "È importante per noi continuare a garantire che l'Ucraina abbia tutte le capacità per difendersi, per garantire una pace giusta e duratura", ha aggiunto. Intanto 50 Paesi hanno confermato la partecipazione al vertice.
Tusk: 'Ripristineremo un'area cuscinetto al confine bielorusso'
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha annunciato il ripristino di una zona cuscinetto al confine con la Bielorussia. Lo ha detto in una conferenza stampa a Dubiche Tserkevna, vicino al confine con la Bielorussia, come rifderisce Onet .
Secondo il premier polacco si prevede di ripristinare una zona cuscinetto su una fascia larga circa 200 metri dal confine di stato. Tusk ha annunciato l'utilizzo di "tutte le risorse necessarie" per proteggere il confine.
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