Da quando è amica di Elon Musk ha tirato fuori una risata chiassosa che non è passata inosservata in Germania nella lunga intervista su X dove ha dato del comunista ad Adolf Hitler. Da anni, però, Alice Weidel esibisce una smorfia perennemente indignata e come i colleghi di partito di risate, e perfino di sorrisi, pubblicamente se ne concede ben pochi.
Quarantacinque anni, eletta all'unanimità candidata cancelliera di Alternative fuer Deutschland, la leader dell'ultradestra tedesca che spaventa l'Europa è innanzitutto la donna che non si è fatta mai impressionare dal partito populista nato come anti-Euro nell'era Merkel e finito sempre più a destra, con posizioni dichiaratamente estremiste. Lei, economista, non lo ha mai mollato, mostrandosi evidentemente diversa da molti predecessori: i vari Joerg Meuthen, Frauke Petry, Bernd Lucke, tutti dirigenti del partito che hanno di volta in volta abbandonato, denunciando derive ritenute "inaccettabili".
Dal 2017 al timone, prima in duo con Alexander Gauland, poi con Tino Chrupalla, Weidel è conservatrice a partire dalla 'divisa': giacca blu, camicia bianca, capelli biondi chiusi in un pratico chignon, trucco da lavoro e l'immancabile filo di perle. Look ripetitivo, ma sempre impeccabile. Eppure il profilo della donna che ha dichiarato guerra ai gender studies - "cacceremo questi professori!" - e ai migranti - "se si chiama re-migrazione si chiamerà re-mi-gra-zione!" - non è privo di contraddizioni. Weidel è gay ed ha una compagna produttrice cinematografica srilankese, con la quale vive in Svizzera e cresce due figli. Non è entrata in Afd nonostante sia omosessuale, argomentò sette anni fa a chi glielo chiese, "ma proprio per questo motivo". Della sua vita privata però parla molto poco e tiene la famiglia lontana dai riflettori.
Politicamente, negli ultimi anni, ha chiaramente sofferto della forza politica del controverso Bjoern Hoecke, l'ex docente di storia che anima la frangia più radicale di Afd e che dovette chiudere la cosiddetta 'Fluegel', corrente che minacciava di dividere il partito. Il segreto del successo di Alice sembra proprio l'aver tollerato questa spina nel fianco, fino a riconoscergli pubblicamente il successo ottenuto in Turingia lo scorso autunno.
Nelle ultime settimane l'endorsement di Musk al partito - "solo Afd può salvare la Germania" - ha contribuito a rafforzarla, fino al discorso pronunciato dal podio di Riesa, in Sassonia, dove ha annunciato che se saranno al timone in Germania blinderanno le frontiere del Paese, riaccenderanno le centrali nucleari e abbatteranno le turbine eoliche. Ma almeno su questo Musk, fautore delle rinnovabili oltre che dell'atomo, non le ha dato ragione.
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