Di fronte al dilagare della
criminalità nella città di Rosario, il governo argentino ha
varato provvedimenti che prevedono un allentamento delle regole
di ingaggio delle forze di sicurezza federali, consentendo una
maggiore licenza nell'utilizzo legittimo delle armi da fuoco.
La misura di fatto offre maggiori margini di discrezionalità
agli agenti nella reazione di fronte a quello che considerano un
"pericolo imminente", ma anche in caso di resistenza o di fuga.
"Le armi potranno essere usate in situazioni in cui l'uso di
altri strumenti risulti impossibile, mantenendo il concetto di
progressività", ha precisato la ministra della Sicurezza,
Patricia Bullrich, illustrando l'iniziativa, che ripristina in
parte un protocollo introdotto nel 2018 (dal governo Macri di
cui era membro) e sospeso dall'esecutivo Fernandez.
Parlando poi della crisi a Rosario, Bullrich ha confermato
che le violenze contro le autorità saranno considerate
"terrorismo". "Rosario è una delle nostre priorità in termini di
sicurezza - ha affermato Bullrich -. L'intero Paese ha assistito
ai terribili eventi degli ultimi giorni. Se non poniamo un freno
urgente, la violenza aumenterà".
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