"Siamo tutti un po' migranti".
Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
conversando con la guida del Museo dell'Immigrazione, a San
Paolo, che gli stava illustrando come il Brasile sia una terra
di accoglienza e migranti.
Successivamente, durante la visita all'Arsenale della
Speranza, Mattarella ha chiamato Ernesto Olivero, il fondatore
del Serming (Servizio missionario giovani) di Torino,
l'organizzazione che gestisce la struttura, il cui scopo è
l'accoglienza delle persone in difficoltà. A inizio luglio,
Mattarella è stato in visita privata da Olivero, a Torino.
Da 28 anni, l'Arsenale della speranza di San Paolo si impegna
per la promozione della cultura dell'assistenza e del rispetto
della dignità umana. Il capo dello Stato è stato accolto da
Rosanna Tabasso, presidente del Serming, e da Simone Bernardi,
presidente dell'Arsenale della Speranza.
Al termine della visita, è stato proiettato un videomessaggio
di saluto di Olivero a Mattarella: "Caro presidente ti voglio
bene, non mi è stato possibile essere con voi ma sono presente
con la preghiera e il cuore. L'Arsenale è diventato un piccolo
villaggio per dare a tutti dignità con il desiderio che anche
nel resto del mondo accada la stessa cosa. Non è un sogno, è
possibile".
Il Museo dell'Immigrazione e l'Arsenale della Speranza sono
ospitate nell'edificio della Hospedaria de Imigrantes che tra il
XIX secolo e la metà del XX secolo servì come punto di
accoglienza per milioni di immigrati provenienti dall'Europa,
dal Medio Oriente e dall'Asia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA