Come se non bastassero i
problemi della crisi economica e dell'inflazione Buenos Aires si
è risvegliata questo lunedì sommersa dall'immondizia per un
conflitto tra il sindacato dei camionisti e le autorità del
governo della città sul contratto di 300 dipendenti del servizio
di rimozione auto.
I 'Camioneros' hanno annunciato di essere "in stato di
allerta e di lavorare a regolamento a causa delle cattive
condizioni di lavoro e dei mezzi di trasporto e per il tentativo
del governo della Città autonoma di Buenos Aires (Caba) di
statizzare il contratto di 300 autisti del settore rimozione".
Uno scenario che, avvertono dal sindacato, rischia di
peggiorare ulteriormente nei prossimi giorni se le autorità
cittadine non cederanno nelle loro intenzioni.
Il governatore della città, Jorge Macri, ha respinto le
accuse del sindacato e parla invece di "estorsione". "La
raccolta dei rifiuti non ha nulla a che fare con il contratto
dei 300 autisti. La città, ha aggiunto il governatore, insiste
nel rivedere la concessione del servizio rimozione ritenendo che
l'attuale accordo è "scandaloso" dato che permette a società
private "entrate milionarie a cambio di un canone irrisorio".
"Mi sorprende questa protesta, non si capisce chi difendono,
forse le imprese private", ha detto Macri.
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