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Opposizioni manifestano tra la paura di repressione in Venezuela

Opposizioni manifestano tra la paura di repressione in Venezuela

Proteste in sciami per evitare violenze e arresti arbitrari

CARACAS, 28 settembre 2024, 21:47

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Mentre migliaia di venezuelani sono scesi in piazza liberamente in quasi 500 città di tutto il mondo - dall'Australia al Canada, passando per Senegal, Giappone, Malesia ed Europa - per protestare contro la proclamazione senza prove della rielezione di Nicolas Maduro, in patria il rischio di repressione e arresti arbitrari ha spinto partiti e movimenti anti-governativi ad adottare strategie e accorgimenti eccezionali.
    Le manifestazioni si sono svolte a Caracas, Carabobo e altre località in una modalità definita "a sciame": piccoli gruppi senza striscioni si sono uniti per percorrere brevi tratti di strada insieme per poi "scomparire" rapidamente prima dell'arrivo della polizia.
    Nonostante i rischi, infatti, la parola d'ordine dei movimenti anti-schiavisti è resistere.
    Con questo spirito la leader dell'opposizione, Maria Corina Machado, ha chiamato i cittadini in piazza in un audio divulgato via whatsapp e Instagram in mattinata. "In centinaia di piazze del mondo e in molte di città del Venezuela usciamo e ci incontriamo. Solo la causa della libertà del Venezuela avrebbe potuto rendere possibile tutto questo", afferma.
    Perseguire Maduro per la repressione delle proteste post-elettorali e per gli arresti arbitrari di oppositori è uno degli appelli rivolti dalla piazza alla comunità internazionale.
    Insieme alla richiesta di riconoscimento del candidato conservatore Edmundo Gonzalez Urrutia come vero vincitore delle elezioni dello scorso 28 luglio.
    L'ex ambasciatore ha partecipato alla manifestazione di Puerta del Sol a Madrid, dove si trova in esilio. Machado invece - in località protetta - non ha potuto incontrare i suoi sostenitori.
   

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