È in corso un vero e proprio boom
di pesca illegale di specie amazzoniche a rischio di estinzione
a causa della siccità che da mesi colpisce la regione, riducendo
al minimo storico i fiumi che attraversano il polmone verde del
mondo.
La denuncia arriva da Johnatan Santos, il direttore delle
ispezioni sul campo dell'Istituto brasiliano per l'ambiente e le
risorse naturali rinnovabili (Ibama).
"Per i bassi livelli d'acqua, è più facile per i criminali
catturare gli animali rapidamente", ha dichiarato in
un'intervista alla televisione statale brasiliana TV Brasil
La dichiarazione è arrivata dopo un'operazione condotta
dall'Ibama che ha portato al sequestro di un pesce bue
amazzonico (Trichechus inunguis il nome scientifico) massacrato
sulle rive del rio delle Amazzoni, nei pressi di Tefé, e di
quasi mezza tonnellata kg di carne non autorizzata di pirarucu,
altro pesce gigante (nome scientifico Arapaima gigas) che era in
vendita al mercato di questa cittadina dello stato di Amazonas.
"Se il pesce bue si estinguesse, causerebbe un enorme
squilibrio nell'ecosistema acquatico perché svolge un ruolo
fondamentale nella catena alimentare", ha dichiarato Santos.
Secondo il capo ispettore dell'Ibama, data l'estensione del
bacino amazzonico, è necessario che torni a piovere in tutta la
regione, in modo che i fiumi recuperino il loro volume d'acqua e
superino il minimo storico osservato in Amazzonia. "Speriamo che
arrivi la pioggia dalla fine di ottobre e che i fiumi possano
tornare ai loro livelli normali", ha concluso Santos.
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