I sostenitori del partito
dell'ex primo ministro del Pakistan Imran Khan, il Pakistan
Tehreek-e-Insaf (Pti), stanno tentando di raggiungere la strada
principale di Islamabad per una protesta programmata, e il
governo federale ha schierato l'esercito nella capitale.
Questa mossa arriva in vista del vertice della Shanghai
Cooperation Organisation (Sco) in programma per il 15-16
ottobre. Imran Khan, attualmente incarcerato, ha invitato i suoi
sostenitori a radunarsi a D-Chowk, l'arteria più importante
della capitale, per protestare contro la sua prigionia
"illegale" e la presunta 'parzialità' della Commissione
elettorale del Pakistan, sollecitando anche sforzi per "salvare
la Costituzione".
La polizia ha bloccato l'accesso all'area, provocando scontri
e l'arresto di almeno 30 manifestanti, tra cui le sorelle di
Khan, Aleema Khan e Uzma Khan. Gli ufficiali hanno usato gas
lacrimogeni per disperdere la folla.
Il primo ministro del Khyber Pakhtunkhwa Ali Amin Gandapur
sta guidando un convoglio di manifestanti verso Islamabad, ma
stanno incontrando una notevole resistenza nel Punjab, dove il
partito opposto è al potere.
A seguito dello spiegamento dell'esercito ai sensi
dell'articolo 245 della Costituzione del Pakistan, il PTI
potrebbe dover affrontare maggiori difficoltà nell'entrare a
Islamabad o nell'organizzare una protesta. L'articolo 245
consente alle forze armate di assistere il potere civile e
afferma: "La validità di qualsiasi direttiva emessa dal governo
federale ai sensi della clausola 1 non sarà messa in discussione
in nessun tribunale".
Nelle ultime settimane, il Pti ha organizzato molteplici
raduni per fare pressione sul governo di coalizione sostenuto
dai militari guidato dal primo ministro Shehbaz Sharif affinché
rilasci Imran Khan. Nonostante abbia ottenuto sollievo in tre
importanti casi giudiziari, Khan è stato incarcerato con nuove
accuse. La protesta di oggi rappresenta un momento critico per
il Pti, poiché il governo sta anche valutando un emendamento
costituzionale volto a limitare i poteri della Corte Suprema e a
mettere da parte i giudici percepiti come favorevoli a Khan.
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