Nuovo rogo del Corano oggi a
Stoccolma da parte di un rifugiato iracheno, lo stesso che si
era reso responsabile di gesti analoghi negli ultimi due mesi.
Salwan Momika, già denunciato per incitazione all'odio, ha
bruciato nuovamente una copia del libro sacro dei musulmani,
stavolta nei pressi dell'ambasciata iraniana a Stoccolma,
immortalando il gesto, come altre volte, in una diretta su
TikTok. Durante la manifestazione, una donna ha rotto il cordone
di sicurezza della polizia e ha cercato di spegnere il fuoco con
un estintore ma è stata subito fermata dagli agenti e
allontanata. La Tv svedese Svt riferisce che anche lei è stata
denunciata per turbativa dell'ordine pubblico e violenza contro
pubblico ufficiale.
L'agenzia di stampa Tt riporta che Momika e un altro
rifugiato, Salwan Najem, guadagnano denaro dalle dirette su
TikTok, ma loro sostengono di non farlo per denaro. "Utilizzo
TikTok per spiegare agli svedesi che l'Islam e il Corano
rappresentano realtà pericolose. È un gesto filosofico, non un
atto di odio", ha affermato Salwan Momika in un'intervista
all'agenzia di stampa svedese Tt. Momika ha sostenuto che il
denaro proviene da donazioni ricevute durante le sue dirette
streaming ma che "non gli interessano", poi precisa: "Possono
ammontare a 1000, 2000 o 3000 corone (circa 253 euro) a diretta.
Non ricevo soldi dal welfare, sono autonomo dal punto di vista
finanziario e dunque vivo di quello" ha aggiunto.
Le sue manifestazioni, e quelle dei suoi emuli, hanno
provocato forti reazioni nel mondo islamico e
contro-manifestazioni a Stoccolma che, però, fino ad oggi sono
sempre rimaste pacifiche.
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