Dopo 27 anni di attività anche il
Centro Sakharov è costretto ad interrompere l'attività in
Russia, ultima e tra le più illustri vittime del giro di vite
impresso dalle autorità su attivisti, dissidenti e
organizzazioni della società civile a partire dall'inizio del
conflitto in Ucraina.
Nel frattempo, appena un giorno dopo una telefonata tra il
segretario di Stato americano Antony Blinken e l'ex marine Paul
Whelan, detenuto in Russia, che sembrava di buon auspicio per
una sua prossima liberazione nell'ambito di un nuovo scambio di
prigionieri, giunge notizia da Mosca dell'arresto per spionaggio
di un cittadino russo-americano, Gene Spector, già condannato in
passato per corruzione.
Il Centro Sakharov, intitolato al fisico Premio Nobel Andrei
Sakharov, tra i più famosi dissidenti dell'era sovietica
scomparso nel 1989, è stato per quasi 30 anni uno dei luoghi
simbolo della nuova Russia seguita al crollo dell'Urss,
ospitando centinaia di dibattiti, avvenimenti culturali e un
museo sulla repressione sovietica. La primavera scorsa era stato
costretto a lasciare i locali messi fino ad allora a sua
disposizione gratuitamente dalle autorità della città, perché
era stato designato come 'agente straniero'. E ora una Corte
della capitale ha accolto la richiesta del ministero della
Giustizia di interromperne le attività.
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