Cresce il pressing dei membri
scontenti del partito liberale canadese sul loro premier. I
parlamentari hanno dato un ultimatum a Justin Trudeau: decida
all'inizio della prossima settimana se vuole rimanere come
leader, o dovrà affrontare la prospettiva di una rivolta del
caucus.
Secondo quanto riferisce il Guardian, il primo ministro ha
incontrato i deputati liberali in una riunione a porte chiuse
ieri, durante la quale 20 parlamentari - nessuno dei quali
membro del gabinetto - hanno chiesto al premier di dimettersi
prima di una probabile batosta elettorale alle prossime
elezioni. Due decine di legislatori hanno anche firmato una
lettera in cui si chiede a Trudeau di prendere una decisione
entro il 28 ottobre, senza però dare alcuna chiara conseguenza.
I deputati liberali sono 153, il che fa pensare che
l''ammutinamento' non abbia ancora un sostegno diffuso.
Al suo nono anno da primo ministro, Trudeau è profondamente
impopolare e sta affrontando le richieste all'interno del suo
partito di dimettersi per evitare un'imbarazzante sconfitta
elettorale che potrebbe spingere i liberali a un imbarazzante
terzo posto. In base a un recente sondaggio, i conservatori
hanno un vantaggio di quasi 20 punti sui liberali al governo.
Due elezioni parziali svoltesi durante l'estate hanno dato ai
deputati diffidenti un motivo in più per mettere in dubbio il
futuro mandato di Trudeau come leader: il partito ha perso il
collegio di LaSalle-Émard-Verdun, un distretto che era stato
occupato quasi esclusivamente dai liberali per più di 50 anni.
Trudeau ha comunque dichiarato di voler partecipare - e vincere
- le prossime elezioni federali, che si terranno in qualsiasi
momento prima dell'autunno 2025. E, al termine della riunione di
mercoledì, le figure di spicco del gabinetto hanno ribadito il
loro sostegno al primo ministro. Lo stesso Trudeau si è detto
fiducioso: "il partito liberale è forte e unito".
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