Delrio, direzione giusta, più decisione e forza - "La direzione è senza'altro quella giusta, poi bisogna valutare sempre con quanta forza si riesca a mettere in campo le misure. Questi dati aiutano a lavorare con più energia, più decisione sulla strada degli investimenti e della crescita anche se anche in tutta Europa la ripresa è un pò più lenta". Così il sottosegretario Graziano Delrio sul Pil. "Qualche segnale positivo - osserva il sottosegretario alla presidenza del consiglio, uscendo da Palazzo Chigi, - come il dato sulla produzione industriale di oggi pure è venuto fuori, quindi noi pensiamo di essere sulla strada giusta e di avere impostato tutte le cose perchè ci sia appunto la ripresa vera, occupazionale. Dopodichè qualche spostamento temporale c'è a causa anche della situazione europea complessiva, è chiaro che bisogna riflettere sui dati della produzione industriale in Germania che vanno male". Per Delrio, "c'è un contesto più complicato ma sono convinto che in Italia, anche sula base dei dati che ci sono, le cose si muoveranno". Ma, aggiunge, "è chiaro che questo richiede un'iniziativa sempre più attiva. Un cambio di rotta? Da sempre diciamo più crescita, più investimenti non solo a livello italiano e le riforme che accompagnano il contesto economico per rendere più efficiente la pubblica amministrazione, la giustizia, ovvero i contesti che permettono di attrarre investimenti e fare economia vera e reale".
''In tutta Europa c'è un cambiamento di prospettiva perchè la ripresa è un po' più lenta a dimostrazione del fatto che non è solo un problema italiano, quindi l'azione intrapresa di stimolare la crescita in Europa con gli investimenti è giusta ma bisogna fare presto": così il sottosegretario contestualizza i dati del Pil di oggi, osservando che serve "un contesto più favorevole alle nostre imprese, esportazioni e consumi".
"Sapevamo, come ho sempre detto, che il problema nostro è del secondo semestre, gli effetti li vedremo nel secondo semestre quindi non c'è bisogno di allarmarsi", ha detto Delrio valutando i dati sul Pil, sostenendo che "questo secondo trimestre era abbastanza scontato che avesse un'inerzia simile al primo ma sono più preoccupato del dato complessivo europeo".
Serracchiani, velocità riforme ancora più essenziale - "Che la situazione economica italiana fosse in sofferenza, e da diversi anni, lo sapevamo e lo abbiamo sempre sottolineato. Per questo, in questi primi mesi dalla nascita del nuovo governo, abbiamo da subito impresso una forte accelerazione alle riforme così necessarie per rendere l'Italia un paese più solido e più competitivo. E abbiamo prima di tutto cominciato col dare un po' di sollievo a chi la crisi l'ha subita di più". Così il vicesegretario del Pd Deborah Serracchiani commenta i dati del Pil. "I dati di oggi - sostiene Serracchiani - se sono positivi sulla produzione industriale, il che va fa ben sperare sul futuro, confermano riguardo al Pil che la velocità con la quale si devono fare le riforme, dalla pubblica amministrazione al fisco, dall'architettura istituzionale al lavoro, diventa ancora più essenziale. Se poi si aggiungono i dati che purtroppo arrivano dalla Germania sul crollo degli ordinativi industriali si capisce che il problema è europeo, come peraltro abbiamo più volte cercato di sottolineare. Per questo noi siamo ancora più determinati a proseguire, anzi ad accelerare sul cammino delle riforme. Il piano del 1000 giorni che da settembre il governo presenterà al Paese è esattamente orientato a portare fino in fondo il cambiamento strutturale che abbiamo iniziato e che serve per riaffermare che l'Italia è un grande paese che può uscire dalle difficoltà ed essere protagonista per un cambiamento anche delle politiche europee". Anche perché, aggiunge, "letti insieme i dati italiani e tedeschi, ci chiediamo se non sia il caso che l'Europa si interroghi profondamente e urgentemente sulle politiche seguite finora".
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