"Bisogna cambiare approccio verso il cittadino che si deve sentire moralmente accompagnato e il pubblico non è solo controllore ma diventa il consulente. Per chi sbaglia non ci sono scappatoie, va stangato ma le norme vanno rese più semplici, la semplicità è presupposto per il contrasto alla criminalità". Così il premier Matteo Renzi all'inaugurazione dell'anno accademico della Gdf.
"È frustrante - ha detto ancora - sentirsi dire che l'Italia è il paese dove le cose on si possono fare, da anni i primi ministri assicurano la lotta all'evasione che va fatta e non detta. Ma saremo credibili se si parte dall'idea che l'Italia non è spacciata, non è in mano ai furbi o di chi dice tanto non ce la facciamo". E' "impressionante il numero di 91 miliardi stimati" di evasione fiscale, "qualcosa come sei punti di Pil". La lotta all'evasione è "sacrosanta".
Il premier è tornato anche sul Jobs act. "Al termine della riforma - ha detto - avremo meno alibi e non meno diritti".
Renzi è tornato a sollecitare anche la riforma della legge elettorale. "Non basta - ha detto - cambiare la Costituzione e lo stiamo facendo, non basta cambiare la legge elettorale e lo stiamo facendo dopo anni di melina, pantano e sabbie mobile. La prima vera riforma è quella della scuola".
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