Il premier Matteo Renzi ha pubblicato un video di spiegazione del ddl scuola? Gli studenti dell'Uds gli rispondono con ironico contro video. E lanciano la proposta di realizzare video di risposta da ogni scuola sui temi del ddl usando l'hashtag #laverascuola.
"Matteo Renzi ha provato a spiegarci nuovamente La Buona Scuola. Il punto è - dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti - che noi l'abbiamo capita da tempo, forse il Governo è in difficoltà e non accetta che in tanti l'abbiano compresa realmente, ripulendola dagli slogan a effetto ripetuti anche nel video del premier. Renzi si arroga il merito di aver aperto il dibattito nel Paese sulla scuola. In realtà è proprio lui e il suo Governo ad aver tentato di silenziarlo, manganellando gli studenti, sgomberando le scuole in occupazione o tacciando gli studenti e i professori di squadrismo. Siamo stati noi a porre la scuola al centro dell'attenzione, perché proprio quest'ultima è al centro di un attacco!" Secondo l'Uds, il Premier nei 5 punti toccati dal video "non dice la verità sul ddl e sarebbe il caso che se lo ripassasse".
"Ci abbiamo pensato noi a dire la verità sul progetto di riforma che stanno promuovendo senza il consenso della maggioranza del Paese. Continuano a portare avanti - osserva Lampis - un modello di scuola autoritario con un dirigente che continua a decidere tutto in forma diretta e indiretta, succube dei privati, che legittima le disuguaglianze attraverso il 5 X 1000 e lo school bonus invece che abbatterle e che mette in concorrenza falsata scuole pubbliche e private, concedendo nuove agevolazioni a favore di queste ultime. Non c'è un euro sul diritto allo studio e non si pensa a finanziare realmente la scuola pubblica per raggiungere la media di investimenti europea". L'associazione studentesca annuncia quindi che la mobilitazione proseguirà, a partire dalle giornate del 18, 19 e 20 durante le quali saranno promosse iniziative in concomitanza del voto alla Camera "sino a sostenere ulteriori forme di lotta assieme agli insegnanti e ai genitori, compreso il blocco degli scrutini".
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